Guido Costamagna detto Big Talu morto a 60 anni, è stato fonico di Subsonica e Afterhours: “Un monumento”

È morto a 60 anni Guido Costamagna, meglio conosciuto come Big Talu, uno dei fonici storici della musica italiana e sono tantissimi infatti i musicisti e gli addetti al settore che lo salutano, sconvolti, sui social. Un uomo che ha lasciato un bel ricordo in tutti coloro che lo hanno incontrato, e sono tanti, come ricorda anche Emiliano Colasanti della 42Records che scrive che "almeno un tour con Talu lo abbiamo fatto quasi tutti. Una presenza costante sopra, sotto e davanti i palchi della musica italiana. Una comunità che è fatta anche di gente che non è visibile, ma necessaria".
Chi era Guido Costamagna
A darne notizia è stata L'unione monregalese che ha scritto che Costamagna è scomparso nella notte tra il 14 e il 15 agosto lasciando la moglie Mari e i figli Nicola e Agnese e il fratello Ezio. Talu aveva collaborato con tantissime band del panorama rock italiano degli anni 90 e 2000 dai Modena City Ramblers di cui è stato per anni il fonico, passando per Afterhours, Marlene Kuntz, Subsonica, Ermal Meta e Verdena, solo per citarne alcuni, ma aveva calcato, con la sua azienda, i palchi di tantissimi festival italiani, compreso quello del Primo Maggio.
Il ricordo degli artisti sui social
E infatti sui social sono tantissimi quelli che hanno voluto ricordarlo, i MCR lo ricordano come "un fratello", mentre gli Aftrehours ricordano il prtimo lavoro assieme per il tour di Non è per sempre, nel 1999 e da quel momento la collaborazione fu ininterrotta, sia per i tour che per i progetti come il Tora! Tora!: "Lo ricordiamo sempre con il sorriso sulle labbra e con un entusiasmo contagioso". Per i Subsonica Talu ha impresso "una decisiva svolta di efficienza nel supporto tecnico per i concerti", un maestro scrupoloso e paterno, lo definiscono, a cui molti tecnici devono la passione per quel mestiere.
Tanti anche i club che lo hanno ricordato dall'Hiroshima Mon Amour di Torino all'Estragon club di Bologna, due dei templi della musica italiana. Lo ricorda anche Cisco Belotti, voce storica dei MCR: "Un grande fonico, un monumento degli impianti audio luci" scrive, mentre Max casacci ha scritto che ha "cambiato la cura nel fare le cose tecniche sul palco a Torino e in tutto il Piemonte. Hai ispirato in modo scrupoloso e anche paterno tantissime carriere di ragazzi che con te hanno iniziato e che oggi continuano in tutta Italia a fare questo mestiere".