Ghali: “A Gaza c’è un genocidio, alcuni artisti incredibilmente non si sono esposti”

Era febbraio 2024 quando sul palco di Sanremo Ghali pronunciò la parola genocidio, riferendosi a quanto stesse succedendo a Gaza. Lo fece tramite l'alieno che lo accompagnava, Rich Ciolino, scatenando un'onda di polemiche enorme che lo mise al centro del dibattito anche come bersaglio di critiche. Il cantante milanese non ha mai smesso di parlare di Gaza e di quanto succede in Palestina dove decine di migliaia di persone sono morto per l'offensiva israeliana intensificatasi dopo l'attacco terroristico del 7 ottobre. E dopo l'uccisione da parte di Israele di sei giornalisti, tra cui Anas Al-Sharif, corrispondente dal posto per Al Jazeera è tornato a parlare dell'argomento sui suoi social, rivolgendosi anche ai colleghi soprattutto a quelli che incredibilmente non si sono esposti.
Ghali pronuncia ancora la parola "genocidio"
Con la morte dei sei giornalisti si rischia la morte dell'informazione a Gaza dice il cantante che sottolinea che "uccidere chi fa informazione significa nascondere la verità, e questo è solo una delle innumerevoli crimini e violazioni dei diritti umani che si stanno commettendo" là dove sta avvenendo un genocidio. Ghali ripete, come ha già fatto, la parola innominabile per molti, genocidio, appunto, e proprio l'enormità di questa cosa lo lascia perplesso rispetto ai colleghi che non prendono posizione e non dicono nulla. Il cantante vorrebbe che chi fa musica e mette faccia e voce nel mondo dell'intrattenimento prendesse parola.
La richiesta ai colleghi di impegnarsi
"Non eravamo nessuno, e ora qualcuno di noi si è costruito una vita, migliore della media, grazie alla gente che ci ha sostenuto" continua Ghali e per questo non si può restare in silenzio. E non basta nascondersi dietro l'idea che tanto le cose non cambiano perché "la storia ci insegna che la lotta al male, le manifestazioni pacifiche, gli articoli, la voce del popolo hanno comunque fatto la differenza" e stare zitti è peggio che provare comunque a dire qualcosa e denunciare. A questo punto il cantante lancia un messaggio ai colleghi: "In Italia tante figure si sono esposte, ma altre, incredibilmente, no. Mi voglio limitare a parlare agli artisti con cui sono cresciuto, ricordiamoci che i grandi passi si fanno sempre insieme, come la storia racconta".
La polemica sul palco di Sanremo con Rich Ciolino

Ghali ha sostenuto che sul palco dell'Ariston – dove portò Casa mia – non poteva salire senza portare un messaggio importante e quale occasione migliore se non la trasmissione più vista del Paese. Quelle tre parole fatte pronunciare a Rich Ciolino scatenarono una forte polemica con le critiche sia della comunità ebraica che quelle di alcuni politici, fino all'eliminazione di quel momento sul sito di Raiplay prima che fosse ricaricato nella sua completezza, a seguito delle polemiche. "nonostante le assurdità che stanno accadendo nel mondo, dalla Palestina fino ai nostri quartieri, noi siamo privilegiati a vivere in una parte del pianeta dove ogni giorno è una nuova possibilità – dice Ghali nel messaggio -. Uniti possiamo non avere paura di niente".