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Federico Zampaglione: “I sold out finti? Come buttare un ragazzino in Champions League”

Federico Zampaglione dei Tiromancino torna sui sold out artificiali nella musica: “È come mettere un ragazzo delle giovanili in Champions League”. L’intervista dopo il post virale che ha scatenato polemiche.
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Dopo il post Facebook che ha sollevato un polverone sui concerti "gonfiati" artificialmente, Federico Zampaglione ha spiegato le sue ragioni ai microfoni di "Il Mangiadischi" su Rai Radio1. Il leader storico dei Tiromancino l'ha spiegata semplice con una metafora calcistica: "La musica è un mestiere, e come tutti i mestieri bisogna fare le cose step by step", ha dichiarato Zampaglione durante l'intervista con Duccio Pasqua e Marcella Sullo. Il parallelismo scelto dal cantante è cristallino: "Se prendi un ragazzo che gioca a calcio nella squadra primavera e lo metti in Champions League, dove serve esperienza, alla fine gli fai un danno, anche se quel ragazzo è talentuoso".

"Sembra che devi fare qualcosa di eclatante nel minor tempo possibile"

Il problema che viene fuori dalle dichiarazioni dei finti sold out, secondo Zampaglione, non risiede negli artisti stessi ma nel sistema che li circonda. "Nel mondo di oggi, non solo nella musica, sembra che se devi fare qualcosa di eclatante devi farlo nel minor tempo possibile, perché così diventi un esempio, quello che ce l'ha fatta", ha osservato il leader dei Tiromancino. Una corsa contro il tempo che finisce per bruciare talenti che avrebbero bisogno di crescere gradualmente, lontano dai riflettori e dalle pressioni del successo immediato. "Non è colpa dei ragazzi, è colpa nostra", ha precisato, "oggi si spettacolarizza tutto, bisognerebbe dare ai giovani la possibilità di crescere con meno pressione e meno tensione, imparando a fare un lavoro nei tempi giusti". Un'ammissione di responsabilità collettiva che coinvolge l'intero sistema musicale: case discografiche, media, promoter e lo stesso pubblico, sempre alla ricerca del fenomeno del momento.

Il post che ha scatenato il dibattito

Il post Facebook di ieri aveva raccontato, attraverso un dialogo immaginario tra un artista e il suo manager, la spirale che porta dai sogni di gloria ai sold out artificiali. Una storia che inizia con l'entusiasmo per un singolo virale e finisce con stadi riempiti a forza di biglietti gratuiti e "retate nei locali", mentre l'artista si trova intrappolato in un contratto capestro. "Solletica l'ego di qualcuno (meglio se ingenuo o megalomane) e poi mangiaci sopra a vita", aveva concluso amaramente Zampaglione, fotografando un meccanismo che molti nel settore conoscono ma di cui raramente si parla apertamente.

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