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Dodici spettacoli di danza al Napoli Teatro Festival. Ecco una guida per orientarsi

Al Napoli Teatro Festival saranno in cartellone ben dodici spettacoli di danza. Tra i nomi: Marcos Morau, Emio Greco, i Ballet Black e la prima rappresentazione del 3 giugno di Paco Décina. Ecco un’utile guida per orientarsi all’interno della vasta offerta del Festival dedicata alla danza.
A cura di Massimiliano Craus
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L’ottava edizione del Napoli Teatro Festival Italia prevede 26 giorni di programmazione con 32  spettacoli tra debutti assoluti e nazionali, di cui 10 stranieri e 30 debutti assoluti per E45 Napoli Fringe Festival, la rassegna parallela dedicata alle giovani compagnie. Per quanto riguarda la danza ben 12 sono gli spettacoli in programma tra Napoli Teatro Festival Italia e Fringe. Lo spettacolo di Paco Décina, napoletano naturalizzato francese, La douceur permeable de la rosée apre la manifestazione il 3 giugno nello splendido scenario della Piazza d‘Armi di Castel Sant’Elmo, struttura medioevale che sovrasta la città di Napoli dalla collina del Vomero. Frutto di un’incredibile residenza alle isole Crozet (un arcipelago sub-antartico di piccole isole nell’Oceano indiano meridionale), La douceur perméable de la rosée vede come protagonista la natura, rimedio e antitesi alla violenza della nostra società. Appassionato di ricerche sull’energia, le frequenze e i ritmi, il coreografo Paco Décina si è immerso in questo giardino incontaminato per ascoltare la forza del silenzio. Al ritorno da questa residenza, Dècina invita il pubblico a vivere le proprie sensazioni per prendere coscienza della tensione tra l’armonia naturale e la nostra incapacità fisica ad accoglierla.

La douceur perméable de la rosée de Paco Decina.Crédit à mentionner : Laurent Schneegans(photo libre de droits fournie par Isabelle Muraour)
La douceur perméable de la rosée de Paco Decina.
Crédit à mentionner : Laurent Schneegans
(photo libre de droits fournie par Isabelle Muraour)

Subito dopo arriverà al Festival la compagnia catalana La Veronal con "Russia", nei giorni dell’8 e 9 giugno a Castel Sant’Elmo, con la coreografia di Marcos Morau, seconda tappa di un percorso artistico sui luoghi geografici che diventano simboli di sentimenti dell’animo umano (il primo risale al 2011 e si intitolava Mosca, il secondo al 2012 Islanda, il terzo, al 2013, Siena). La Veronal è una compagnia spagnola fondata nel 2005 da Marcos Morau, coreografo formatosi tra Barcellona, Valencia e New York. Il gruppo è composto da artisti provenienti da diverse discipline tra cui la danza, il cinema, la fotografia, la letteratura, e il cui obiettivo è la costante ricerca di una pluralità di linguaggi capaci di creare spazi poetici sempre nuovi. Russia è una sorta di road movie attraverso le vaste lande della Siberia. In un’atmosfera sospesa e misteriosa, lo spettacolo – in cui l’unico elemento di scena è una vecchia berlina – indaga la paura, con la stessa suspense ambigua di alcuni film di David Lynch.

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Per la prima volta al Festival arriverà La Fura dels Baus, il 13 giugno alla Mostra d’Oltremare, con Afrodita Y el juicio de Paris, uno spettacolo multidisciplinare che rappresenta in pieno la compagnia spagnola, dove non mancheranno proiezioni video, acrobati, pupazzi giganti, ruote di fuoco: un apparato scenografico di grande impatto per raccontare una storia di amore e di pace.

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Tornano invece al Festival, dopo il successo dell’anno scorso con "Addio alla fine", Emio Greco e Pieter Scholten, con il titolo della coreografia Extremalism – Il corpo il rivolta il 18 e 19 giugno al Teatro Mercadante. In scena ben 30 danzatori, 24 del Ballet National de Marseille (di cui Emio Greco è diventato direttore l’anno scorso) e 6 di ICKamsterdam. Titolo scisso tra il minimale e l’estremo. Qual è la risposta dell’umanità alla crisi dei nostri giorni? Come si comporta il corpo in circostanze estreme? Extremalism mostra la forza della vulnerabilità, mette in contatto noi stessi con gli altri e ricerca nuove forme possibili. Con uno sguardo sul passato, Greco e Scholten fanno tesoro del presente e tendono una mano al futuro. L’elemento che cattura l’attenzione nello spettacolo è la scultura di luce Chain Reaction dell’artista Henk Stallinga, un’istallazione circolare che gira su stessa come il globo terrestre. Evoca lo scorrere del tempo: ieri, oggi, domani. Questi elementi hanno anche ispirato il compositore islandese Valgeir Sigurdsson che ha creato una nuova partitura per Extremalism.

Subito dopo, a Castel Sant’Elmo, precisamente il 17 e 18 giugno, si vedranno i Ballet Black, compagnia inglese composta solo da danzatori di colore che presenterà due coreografie: Second coming ed A dream a midsummer nigh’t dream. In Second Coming, sulle note di una colonna sonora che spazia da Sostakovic a Tom Waits passando per Edward Elgar, Mark Bruce ha creato un universo fantastico abitato da sacrifici umani e resurrezioni. Per la seconda coreografia Arthur Pita ha riletto il Sogno di una notte di mezz’estate dando vita a A Dream Within a Midsummer’s Night Dream. Puck condurrà il pubblico in una misteriosa foresta: da un sogno scaturisce un altro sogno dove la passione e l’amore vero fioriscono.

Infine il 22 giugno ed il 23 al Teatro Mercadante andrà in scena "Radioscopies", cortometraggio scenico della coreografa belga Michèle Noiret che tra il 2013 e il 2014 ha conquistato il pubblico e la critica europei con Hors-champ, lavoro di contaminazione tra cinema e spettacolo dal vivo. Lo spettacolo che si vedrà al Napoli Teatro Festival Italia è una sorta di thriller danzato.

Evento nell’evento è la rappresentazione dei due titoli di danza di E45 Fringe Festival: Franca mente regia e coreografia di Elisa Pagani, compagnia DNA Associazione Culturale DaNzA; Pinball coreografia Sonia Di Gennaro, compagnia Movimento Danza di Gabriella Stazio; Dance Peas Compagnia Figs in Wigs; Arie di carta Compagnia Associazione Il Filo di Paglia, coreografia di Maria Carpaneto e Ivana Petito che ne sono anche interpreti; Le città invisibili, Compagnia Associazione Arabesque/ARB Damce Companu coreografia di Roberta De Rosa; Volver compagnia Babel Crew, coreografia Giuseppe Provinzano.

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