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Diego Armando Maradona morto a 60 anni

Diego Maradona per i grandi scrittori, da Sepùlveda a Galeano: “Il più umano degli dei”

Diego Armando Maradona è stata un’icona pop senza precedenti. Da sempre il mondo dell’arte si è interessato a lui, soprattutto cinema e letteratura. Memorabile il suo rapporto con alcuni grandi scrittori: Eduardo Galeano, Osvaldo Soriano e lo scrittore cileno Luis Sepùlveda, morto anche lui nel 2020 per Coronavirus.
A cura di Redazione Cultura
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Diego Armando Maradona è stato il più grande calciatore di tutti i tempi e un'icona pop senza precedenti. La sua vita è andata in diretta televisiva da bambino fino a ieri, quando i media di tutto il mondo hanno stravolto i palinsesti per dare spazio alla notizia della morte di D10S. Ma negli anni, El pibe de oro, è stato fonte di ispirazione anche per tanta produzione artistica su di lui, sulla sua figura mitica, sul suo genio sregolato e senza limiti, sulle sue contraddizioni di uomo. Il mondo del cinema, della letteratura e dell'arte ha raccontato Maradona e la sua parabola di campione, dagli inizi alla fine. Particolare è stato il suo rapporto con alcuni grandi scritto, perlopiù sudamericani. Da Eduardo Galeano a Osvaldo Soriano, fino al recentemente scomparso Luis Sepùlveda.

Maradona per gli scrittori argentini

Lo scrittore Eduardo Galeano, nel suo libro Cerrado por Fútbol (2017), lo descrisse in un passaggio come “il più umano degli dei”:

Maradona è diventato una specie di Dio sporco, il più umano degli dei. Questo forse spiega la venerazione universale che ha conquistato, più di ogni altro giocatore. Un Dio sporco che ci assomiglia: donnaiolo, chiacchierone, ubriacone, divoratore, irresponsabile, bugiardo, fanfarone.

Per lo scrittore argentino Osvaldo Soriano, invece, colui che raccontò "il rigore più lungo del mondo", rendendo letterario un episodio avvenuto nei paraggi ostili e assolati della Valle de Rio Negro, nel nord della Patagonia, Maradona è stato l'ultimo eroe della modernità. Ma fu anche uno dei primi, in Argentina, a parlare di quel giovane riccioluto dalle potenzialità infinite. Lo scrisse persino in una lettera a Giovanni Arpino, scrittore, giornalista e poeta che con Soriano aveva un'amicizia a cui confidò dei problemi all'epoca della sua squadra del cuore, il Torino. Motivo per cui Soriano gli scrisse:

Gli amici mi dicono che in un piccolo club di Buenos Aires, l’Argentinos Juniors, c’è la salvezza del Torino. Si chiama Diego Armando Maradona, ha 18 anni ed è il più grande giocatore (anche se è basso di statura) degli ultimi 30 anni, costa credo 5 milioni di dollari. Se il Torino ha quei soldi è salvo. Poi non dite che non vi avevo avvertito. Come tutti sappiamo, il Torino non comprò Maradona. Ma il Boca prima, poi il Barcellona in Europa, infine il Napoli in Italia. All'epoca epicentro del calcio mondiale.

El pibe de oro e Luis Sepùlveda

Quello che molti non sanno è che Diego leggeva i libri di Luis Sepùlveda. L'autore de La gabbianella e il gatto, morto lo scorso aprile per Coronavirus, rivelò il suo amore per il calcio e Diego in un'intervista al giornalista di Sky Giorgio Porrà. Lo scrittore cileno era infatti un grande appassionato di calcio e sopratutto era un ammiratore del più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, latino americano come lui, nato in Argentina e diventato un mito soprattutto a Napoli prima che in tutto il resto del mondo. "Maradona è un miracolo, non si può paragonare a Messi e Ronaldo" disse Sepùlveda.

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