Com’è nata la generazione Ultimo: una storia nata nel parchetto e arrivata al record del concerto di Tor Vergata

Capire come Ultimo, nome d'arte di Niccolò Morricone, abbia conquistato il record italiano di biglietti venduti per un concerto, con gli oltre 250mila dell'evento a Tor Vergata denominato La Favola per sempre, non è un esercizio semplice. Anche perché sarebbe complicato trovare delle rappresentazioni del passato, personaggi e protagonisti, che abbiano avuto lo stesso impatto del cantante romano dal 2017 in poi. Allora diventa necessario ricostruire alcuni passaggi, anche identitari, che hanno reso Ultimo e la sua musica più di un immaginario musicale in cui rivedersi, ma una vera e propria "generazione Ultimo".
Il più giovane a registrare 10 sold-out allo Stadio Olimpico di Roma
Perché se i numeri di Tor Vergata impressionano per la voracità con cui i fan hanno acquistato il biglietto, è necessario ricordare che si tratta di una tendenza. Nei 10 appuntamenti allo stadio Olimpico di Roma (il più giovane a riuscirci, a soli 29 anni), Ultimo ha registrato 10 sold-out, dal 2019 al 2025. Oltre 650mila biglietti venduti in 6 anni nella Capitale, a cui è necessario aggiungere i 70mila del Circo Massimo nell'estate 2022, senza dimenticare i precedenti all'Atlantico o al PalaLottomatica, dove già nel 2018 era stato protagonista con un doppio show per il Peter Pan Live Tour. Ma per raccontare il legame con la città, è necessario sottolineare anche la comunicazione sulla propria identità da parte del cantante.
Il richiamo a San Basilio e il Parchetto di Ultimo
Sin dalle origini del suo percorso, il richiamo a San Basilio, il suo quartiere, è diventato uno dei colori del suo immaginario testuale: diventa lo sfondo nel 2019 del racconto della sua quotidianità in Fateme cantà o in Poesia per Roma nel 2019, mentre ancora più particolare è il legame con l'album Altrove del 2024. Si tratta infatti della canzone che accompagna l'inaugurazione del Parchetto di Ultimo, proprio nel quartiere di San Basilio, dove il cantante, in collaborazione con il Comune di Roma, ha donato 9 panchine, ciascuna con il titolo di una canzone del suo ultimo album. Durante l'inaugurazione, insieme al sindaco della città Roberto Gualtieri, si sono esibiti anche in un duetto proprio con il brano Altrove.
La narrazione da underdog e la traiettoria dopo il successo di Pianeti
La riconoscibilità pubblica, anche attraverso questo tipo di iniziative (non sarà l'unica), racconta solo un lato del percorso di Ultimo nel legame con il suo pubblico. Senza dover per forza tornare alla vittoria delle Nuove Proposte di Sanremo 2018 con Il ballo delle incertezze, che aprirà uno spiraglio sulla natura pop del cantante, è necessario comprendere anche la narrazione da underdog, sviluppata dal cantautore. Basti pensare che sin dal successo di Pianeti, la traiettoria di Ultimo ha avuto poche aderenze con l'evoluzione del mercato musicale italiano.
Il percorso controcorrente e la questione collaborazioni
Se l'arrivo della trap nel 2016 ha cambiato i protagonisti in classifica, coadiuvati anche dalla massiccia presenza dello streaming nel consumo del pubblico, la strada percorsa da Ultimo è totalmente controcorrente. Uno degli strumenti di maggior riconoscibilità negli ultimi anni dell'industria musicale, i featuring, rimangono tutt'ora un oggetto estraneo nel racconto del cantante, che si è concesso poche eccezioni e solo una all'interno di un suo progetto ufficiale: la collaborazione con Mezzosangue nel suo ultimo disco Altrove. Facendo un passo indietro, ha aggiunto una propria strofa nel brano 2step di Ed Sheeran e ha scritto insieme a Geolier L'ultima poesia, pubblicata nell'estate 2023.
Il ribaltamento della visione individualista di rivalsa rispetto alla rap
Proprio Ultimo ha raccontato in un'intervista al format BSMT di Gianluca Gazzoli: "Io sono un cantautore, scrivo le mie canzoni al piano e ho la sensazione che nessuno, oltre me, può cantare quello che ho appena scritto. Io sono amico e fan di tanti artisti, però quando devo far uscire un disco cerco di essere concentrato sulle mie cose". Il percorso controcorrente non si limita solo alle collaborazioni, ma anche alla comunicazione con il proprio pubblico. In una narrativa di rivalsa, in cui gli artisti rap e trap consolidano la propria posizione con una visione individualista, Ultimo include il suo pubblico nel viaggio, anche con un fare populista.

L'epica del sogno e della favola da riscrivere
Non è insolito aver ascoltato, durante dichiarazioni pubbliche e concerti, messaggi come: "Ultimo è chi si sente messo da parte, ma non smette di sognare. Io sono uno di loro". Come non è difficile indagare sul concetto di sogno nella sua musica, dall'esplicitazione nei vari titoli come Sogni appesi o La stazione dei sogni ai vari climax ascendenti raccontati dal suo passaggio dai club ai palazzetti, fino ad arrivare nelle arene e negli stadi. Ma l'epica del sogno è solo uno degli elementi del suo racconto musicale, che si annoda anche attorno al concetto di inadeguatezza/insicurezza, a una visione romantica dell'amore che si adagia anche attorno al processo di "guarigione".
L'inclusività, la guarigione dalle delusioni e il concetto di solitudine al centro del suo racconto musicale
Anzi, Ultimo ha fatto della "guarigione" dalle delusioni di natura amorosa e non solo, uno dei cardini della sua musica. Basti pensare a Ti dedico il silenzio, Cascare nei tuoi occhi, ma anche 22 settembre, Sabbia e Quando fuori piove. E se questi macro-temi abbracciano una gran parte dell'esperienza umana, è interessante capire anche come la dimensione pandemica e il racconto della solitudine abbiano influenzato la carriera del cantante dal 2020 in poi: basti pensare all'importanza nella sua discografia di Solo, pubblicato nel 2021. Al centro di quell'album, il racconto della solitudine voluta e sofferta come parte di un processo creativo e di conoscenza personale. Uno spettro ampio di racconto in cui è difficile non identificarsi, senza limiti di età e genere, e in cui è quasi impossibile non sentirsi inclusi, anche nei suoi messaggi, complice anche una scrittura molto diretta, senza particolari sfumature.

La polarizzazione con i giornalisti e le dinamiche post Sanremo 2019
Infatti la polarizzazione è anche un altro degli strumenti utilizzati dal cantante: un esempio è la dinamica della crociata con i giornalisti, che ha avuto alcuni episodi chiave. Dalle parole dure dopo il secondo posto al Festival di Sanremo 2019 con I tuoi particolari, Ultimo ha trascinato negli anni questo aperto contrasto, arrivando a dedicare anche un momento, durante i suoi concerti, alle critiche per i giornalisti. Una frizione aumentata ancora di più nel 2023, quando venne pubblicato un video della sala stampa del Festival di Sanremo, con alcune reazioni sul quarto posto finale del cantante.
Il concerto come liturgia e le somiglianze con i grandi del passato
E se neanche tutti questi dati permettono di comprendere alcuni dei segnali del successo musicale di Ultimo, che ha scelto di differenziarsi, non giocando nello stesso campionato dei suoi colleghi, c'è la chiusura del cerchio della Favola. Titolo del suo primo concerto allo stadio Olimpico di Roma nel 2019, dopo quasi 2 milioni di biglietti venduti e più di 100 certificazioni FIMI, il "raduno degli Ultimi" è l'inizio di una nuova liturgia del cantante, che ha trasformato i propri spettacoli in una cerimonia con il proprio pubblico: è interessante osservare le somiglianze con chi, come Vasco Rossi, è riuscito a costruire e mantenere questo rapporto con il proprio pubblico negli ultimi 30 anni.
Ultimo supera Vasco Rossi con oltre 250mila biglietti venduti, un risultato generazionale
In questo senso, la lettura del termine "generazionale" per Ultimo ha una valenza precisa. Anche perché il cantante, con i 250mila biglietti venduti della Favola per sempre del 4 luglio 2026, ha superato proprio il record di Vasco Rossi al Medena Park il 1° luglio 2017 con 225mila biglietti venduti. Dietro di loro Luciano Ligabue a Campovolo nel 2005 con oltre 165mila paganti. Un'occasione per riscrivere ancora una volta la storia di Ultimo, un momento di partecipazione collettiva che parte da un'immagine: quella del 10° concerto allo stadio Olimpico di Roma. Ai 65mila presenti si aggiungono le persone di San Basilio, che hanno potuto assistere gratuitamente al concerto su un maxischermo nel suo parchetto: "Questo non sarà solo un concerto. Questo è il raduno degli ultimi. Questa è la favola per sempre"