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Come funzionano le “candidature” al Premio Nobel per la Letteratura: contro le finte nomine

Nei mesi che precedono l’appuntamento letterario più atteso dell’anno, ossia l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura, il feed dei nostri social viene puntualmente invaso da notizie relative a possibili “candidature” di autori e autrici per lungo tempo riposti nel dimenticatoio. Peccato che le candidature al Nobel non siano di pubblico dominio.
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Nei mesi che precedono l'appuntamento letterario più atteso dell'anno, ossia l'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura, il feed dei nostri social viene puntualmente invaso da notizie relative a possibili "candidature" di autori e autrici per lungo tempo riposti nel dimenticatoio e che, all'improvviso, vengono riscoperti e riportati a nuova luce da mirabili operazioni di ripescaggio. TNei mesi che precedono l'appuntamento letterario più atteso dell'anno, ossia l'assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura, il feed dei nostri social viene puntualmente invaso da notizie relative a possibili "candidature" di autori e autrici per lungo tempo riposti nel dimenticatoio e che, all'improvviso, vengono riscoperti e riportati a nuova luce da mirabili operazioni di ripescaggio. Tutto fantastico, se non fosse per un piccolo dettaglio: nessuno può sapere se un'autrice o un autore siano stati effettivamente candidati al Nobel. Nessuno ha la possibilità di conoscere la short-list al vaglio della giuria, e nel 99% dei casi l'identità della persona consacrata a gloria imperitura dall'Accademia Svedese spiazza tutti, dagli appassionati alla stampa di settore. Eppure, periodicamente, le soffiate relative a presunte "designazioni" tornano a occupare le prime pagine dei giornali: perché?

Finte candidature al Nobel: lo strano caso di Guido Oldani, il poeta dimenticato

Ne abbiamo avuto l'ennesimo esempio a luglio, quando una notizia affollava le sezioni culturali di tutti i quotidiani italiani e riaccendeva un orgoglio patrio letterario ferito per troppi anni: la "candidatura" di Guido Oldani, un poeta proveniente da Melegnano, vicino Milano, e fondatore della corrente nota come Realismo Terminale” ossia, riprendendo una citazione ripresa nell'identica forma da più fonti di informazione, dall'Ansa a Il Riformista, "una tendenza letteraria di portata planetaria, aperta alle più varie forme espressive (arti visive e plastiche, musica, teatro, danza), che ambisce ad essere la rappresentazione critica e ironica della civiltà globalizzata degli anni Duemila". Dopo qualche istante di euforia, sono iniziati a circolare i primi dubbi, come ad esempio il fatto che Oldani non avesse neppure una pagina Wikipedia o, ancora, un articolo scritto da Arnaldo Greco su Rivista Studio che paventava l'ipotesi che, probabilmente, le agenzie e i quotidiani si fossero limitati a ribattere e riciclare nel minor tempo possibile un comunicato stampa inviatogli da Mursia, la casa editrice che pubblica le antologie di Oldani. E, in effetti, quell'ipotesi si è rivelata realtà, a dimostrazione dell'importanza che alcuni giornali attribuiscono alla loro sezione culturale.

Finte candidature al Nobel: Roberto Vecchioni

Nel 2013, un destino simile a quello di Oldani è toccato anche a un cantautore serio e prolifico come Roberto Vecchioni: la miccia fu accesa da un articolo scritto da Enrico Tiozzo sul Corriere della Sera e, come da copione, fu ripresa da quasi tutti i quotidiani nostrani. Anche in quel caso, a sollevare qualche dubbio sulla veridicità dell'imbeccata fu Rivista Studio, che per tutta risposta ricevette una lettera di risposta da parte di Tiozzo in cui il docente e editorialista del Corriere, con toni abbastanza piccati, difendeva l'autorevolezza delle proprie fonti, rimarcando che la "candidatura" di Vecchioni non fosse una bufala, dato che alcune personalità dotate di un particolare prestigio (come la sua, ai tempi professore di Letteratura Italiana presso l'Università di Göteborg, in Svezia) avrebbero a sua detta la facoltà di "candidare ufficialmente" un'autrice o un autore al Nobel.

Quali sono le regole dell'Accademia Svedese sulle candidature?

Ora, nessuno vuole mettere in discussione la veridicità delle parole di Tiozzo, anche perché è sostanzialmente impossibile: l'Accademia di Svezia ha la regola di tenere segreti per cinquant'anni i nomi della short list, e non interviene mai per smentire perché  violerebbe il segreto. D'altro canto, secondo quanto riporta il sito ufficiale, le proposte di candidatura al Premio Nobel per la Letteratura possono essere presentate solo da persone qualificate, e Tiozzo rientra senza ombra di dubbio in questa categoria. Dunque, possiamo giungere a un compromesso: la sensazione è che le candidature al Nobel non esistano affatto ma, anche volendo ammettere la loro esistenza, quest'ultima rappresenterebbe comunque un fattore irrilevante, dato che chiunque ha facoltà di dichiarare candidature al Nobel senza timore di essere confutato. A proposito: gira voce che, quest'anno, Jovanotti abbia ottime possibilità.

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