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A Michela Murgia sarà dedicata una sala di lettura all’Università di Siena

L’Università di Siena dedicherà a Michela Murgia una sala di lettura: è il primo Ateneo a dedicarle uno spazio di rilievo.
A cura di Redazione Cultura
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Michela Murgia (Alberto Gandolfo/LaPresse)
Michela Murgia (Alberto Gandolfo/LaPresse)

L'Università degli Studi di Siena dedicherà una sala di lettura a Michela Murgia, la scrittrice scomparsa lo scorso 10 agosto a causa di un tumore. L'Università senese è la prima a dedicare uno spazio importante alla scrittrice, che in questi ultimi anni si era distinta, oltre al lavoro saggistico e letterario in generale, anche per il suo attivismo, per essere diventata una delle voci più importanti per quanto riguarda la difesa dei diritti civili nel Paese, per cui ha lottato fino all'ultimo, esponendosi anche quando le condizioni fisiche peggioravano. L'Ateneo inaugurerà lo spazio il prossimo 14 dicembre.

Sul sito dell'Università, infatti, si legge: "La comunità universitaria della Stranieri è felice di invitare tutte e tutti, giovedì 14 dicembre alle 12, presso l'aula magna Virginia Woolf, all’inaugurazione della sala di lettura dedicata a Michela Murgia, una grande amica che ha instancabilmente lottato, nelle sue opere e nel discorso pubblico, per l’attuazione di tutti i valori in cui la la nostra comunità si riconosce". Per l'occasione interverranno Tomaso Montanari, rettore dell'Università per Stranieri, Giuseppe Marrani, direttore di Dipartimento, Daniela Brogi, docente di Letteratura italiana contemporanea, Luca Casarotti, research fellow presso il Dipartimento di Studi Umanistici, Imsuk Jung, docente di Lingua e cultura coreana e l'ex marito della scrittrice, Lorenzo Terenzi.

La scrittrice era stata ospite proprio dell'ateneo senese pochi mesi prima di morire, tenendo una lezione su quello che ultimamente era diventata una delle sue maggiori passioni, ovvero la cultura e l'hallyu coreana, ovvero l'onda culturale che dalla Corea del Sud ha invaso il mondo intero in questi ultimi anni. A invitarla fu proprio la professoressa Jung Imsuk per il Ciclo di Seminari di Studi Asiatici, promossi dalla Eurasia Foundation (from Asia) e il tema della discussione fu proprio L’influenza e la strategia del soft power e dei K-contents.

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