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6 settembre 1925: oggi Andrea Camilleri avrebbe compiuto 94 anni

Lo scrittore siciliano era nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925. Da bambino e poi da ragazzo vide la parabola del fascismo, periodo su cui tornò più volte a riflettere, dalla prospettiva della sua Sicilia. Qui era nato il mélange culturale e linguistico da cui sarebbe nata la figura del Commissario Montalbano.
A cura di Redazione Cultura
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In pochi l'anno scorso avrebbero immaginato che Andrea Camilleri non avrebbe spento la candelina del suo 94esimo compleanno. Nonostante l'età avanzata, infatti, quasi tutti avrebbero sulla sua presenza oggi 6 settembre 2019. Ancora con una sigaretta tra le mani, intento a scudisciare i nostri politici o a raccontare un'altra storia delle sue. E invece, purtroppo, non è andata così. Oggi Andrea Camilleri, il papà di Montalbano, uno degli scrittori più amati e famosi al mondo, non c'è più. Da quando lo scorso 17 luglio è venuto a mancare dopo un mese di ricovero, di lungo addio.

Andrea Camilleri nato il 6 settembre 1925

Era nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925. Resterà nella sua terra, la Sicilia, fino ai diciotto anni, quando poi si trasferirà a Roma. Accadrà dopo la maturità liceale. Il che significa che visse e vide tutta la parabola del fascismo dalla sua Sicilia, periodo verso cui si rimproverò per averne subito – agli inizi – la fascinazione. E che successivamente cercò di spiegare alle giovani generazioni, illustrandone la natura pericolosa e ambigua. A 17 anni. Non ancora diciottenne, infatti, assiste allo sbarco degli alleati nella natia Sicilia riportandone un'impressione profonda.

La Sicilia come imprinting

Quel giorno, il 6 settembre del 1925, a Porto Empedocle nacque Andrea Camilleri. Una sorta di imprinting che non avrebbe mai abbandonato. Innanzitutto, la lingua. Prima nella sua attività teatrale, poi in quella in Rai, infine in quella da scrittore best seller, il papà di Montalbano ha sempre utilizzato il linguaggio, e il dialetto siciliano, come uno strumento fondamentale per dare forma, sapore e identità ai personaggi e ai luoghi dei suoi romanzi. Molte delle parole utilizzate Camilleri sono diventate famosissime, entrando addirittura nel vocabolario italiano, mentre molte altre sono rimaste legate a quel mondo che il maestro di Porto Empedocle ci ha regalato con le sue storie. Perché per Camilleri la lingua era qualcosa di più: un particolare modo di vedere il mondo.

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