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Cuba, il giallo delle onde sonore nell’ambasciata Usa. Cosa sono le armi acustiche

Un mistero che sembra uscito da un romanzo di spionaggio sta inquinando i rapporti diplomatici tra Washington e l’Avana ristabiliti due anni fa grazie a Obama. Il numero delle vittime ha raggiunto quota 22 e Trump ha subito espulso 15 diplomatici cubani dal territorio USA in segno di rappresaglia. Gli incidenti hanno causato perdite dell’udito, problemi cognitivi e disturbi del sonno.
A cura di Biagio Chiariello
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Sale ulteriormente la tensione tra USA e Cuba. Ci sarebbe infatti un altro cittadino statunitense rimasto ferito in seguito ai misteriosi ‘attacchi acustici' a L'Avana. Il numero delle vittime, quasi tutte diplomatici e personale del Dipartimento di Stato americano, sale così a 22. E la reazione dell’amministrazione Trump non si è fatta attendere: 15 diplomatici cubani sono stati espulsi dal territorio americano, una vera e propria “rappresaglia” del governo del tycoon newyorkese per le “vittime americane degli attacchi”, la definiscono i media USA. Nei giorni scorsi Washington aveva già annunciato che avrebbe ridotto la sua presenza diplomatica a Cuba di più della metà. Il governo USA aveva allertato anche i turisti statunitensi presenti sull’isola e invitato i cittadini a non recarsi a Cuba. Al momento è stato interrotto, a scadenza indefinita, il rilascio dei visti e saranno fermati i viaggi di delegazioni ufficiali.

Rapporti tesi tra USA e Cuba

Si è rivelato dunque inutile l’incontro tra il Segretario di Stato americano Rex Tillerson e la sua controparte cubana, Bruno Rodriguez, che aveva invitato gli Stati Uniti a non compromettere i rapporti diplomatici tra i due Paesi. “Cuba non ha mai commesso né avrà mai commesso azioni di questo tipo” aveva detto in precedenza Rodriguez in un intervento alle Nazioni Unite della scorsa settimana. “Cuba non ha mai permesso né permetterà mai che il suo territorio venga utilizzato da terzi a tale scopo” ha spiegato. L’Avana da parte sua aveva fatto sapere di essere stata informata per la prima volta di questi attacchi dell’ambasciata (avvenuti pare nel maggio 2016) il 17 febbraio scorso e le autorità avevano subito avviato proprie indagini: “Vogliamo trattare seriamente la questione”.

Cosa sono le armi acustiche

Gli impianti, che restano al momento sconosciuti, avrebbero emesso un suono talmente potente da causare gravi problemi all’udito dei diplomatici feriti, poi costretti a ritornare negli Stati Uniti per sottoporsi alle cure del caso. Gli attacchi acustici avrebbero lo scopo di annientare un nemico e, per poter essere veramente efficaci, si basano sull’utilizzo di armi che vengono chiamate sonore o ultrasoniche (USW-Sonic and Ultrasonic Weapons): sono in grado di rompere il timpano in maniera permanente o creare fortissimi dolori, disorientamenti, nausea e disagi vari che fanno piombare la vittima in un stato di impotenza. Solitamente, vengono adoperate per il controllo della folla, per proteggere aree di attacco o per indebolire soldati ed eventuali nemici. Come riportato da Motherboard, già durante la guerra del Vietnam, nel 1955, sono stati fatti tentativi per usare onde infrasonore e ultrasonore (non udibili all’orecchio umano) per condizionare lo stato mentale del nemico. Più recentemente si è parlato di cannoni sonori che emettono suoni acuti usati per il controllo della folla al G20 di Pittsburgh, dagli israeliani a Gaza o contro i pirati in Somalia.

I danni provocati dagli attacchi sonori ai diplomatici

Le agenzie internazionali hanno fornita dettagli più accurati sui problemi riscontrati dai diplomatici americani a Cuba. Non sono ancora emerse le cause dell’attacco, ma lo staff USA ha riportato perdite di udito, problemi cognitivi, difficoltà alla vista e disturbi del sonno. C'è da dire che in passato, i diplomatici americani erano oggetto all’Avana di numerosi danneggiamenti alle loro proprietà, che erano però cessati con la distensione delle tensioni avviata nel 2015 da Barack Obama e Raul Castro. Un funzionario del Dipartimento di Stato ha detto alla Cnn che dietro agli attacchi potrebbe anche esserci "un terzo Paese" che vuole vendicarsi dell'America per qualche ragione. E il pensiero va subito alla Russia.

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