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Crac Popolare di Vicenza: soldi all’estero, alle mogli o trasformati in lingotti

Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle sono emersi comportamenti ritenuti sospetti per quasi tutti i manager della banca che avrebbero trasferito i loro averi a parenti e amici dopo il crac.
A cura di A. P.
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Quando la banca è fallita e loro sono entrati nel mirino della magistratura, tutti o quasi avrebbero messo in atto contromisure drastiche per risultare meno ricchi di quanto non fossero ed evitare eventuali sequestri. Così c'è chi ha trasferito i soldi alla moglie, chi all'estero in trust coperti e chi addirittura li ha trasformati in lingotti d'oro. È quanto hanno scoperto i militari della guardia di finanza di Vicenza che da tempo ormai indagano sugli ex  manager della fallita Banca popolare di Vicenza e sul crac dell'istituto di credito veneto che ha mandato alla'ria i risparmi di centinaia di clienti .

Come rivela il Corriere del Vento, infatti, gli accertamenti degli inquirenti avrebbero portato a galla numerosi tentativi di far sparire il tesoretto che ciascuno di loro aveva messo da parte in anni di lavoro. Come spiega il gip Roberto Venditti nell’ordinanza di sequestro conservativo, ad esempio, l'ex presidente del gruppo, Zonin, avrebbe ceduto parte del patrimonio ai familiari nell’arco di un biennio con "il pericolo che, in caso di futura condanna, l’imputato non disporrebbe delle garanzie sufficienti a coprire il credito vantato dall’erario per le spese di procedimento".

Gli stessi tentativi sono imputati anche all'ex direttore generale  Sorato, che avrebbe trasferito 2 milioni di euro a favore di un mandato fiduciario intestato ai due figli minorenni, e al dirigente che stilava i documenti contabili della Popolare che avrebbe utilizzato buona parte dei dolsi per l’acquisto di lingotti da un compro-oro che, secondo gli inquirenti, aveva intenzione di portare al'estero. Comportamenti ritenuti sospetti anche per altri manager e componenti del Cda, tutti rimasti solo con piccole unità immobiliari e partecipazioni residue di società in gran parte in liquidazione

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