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Corrispondenza hot tra Bossetti e una detenuta, pubblicati alcuni stralci delle lettere

Diventano pubbliche alcune delle lettere che Massimo Bossetti, presunto omicida di Yara Gambirasio, ha scritto a Gina, detenuta nel carcere di Bergamo. Secondo l’accusa le missive rappresenterebbero un ulteriore elemento a carico dell’imputato.
A cura di Susanna Picone
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Il processo per l’omicidio di Yara Gambirasio è ancora in corso e in una delle ultime udienze la Corte d’Assise di Bergamo ha deciso che, come chiesto dai difensori dell’imputato Massimo Giuseppe Bossetti, debbano essere acquisite tutte le lettere che il muratore di Mapello ha scritto a una detenuta, Gina. Alcune di queste lettere secondo l’accusa rappresenterebbero un ulteriore elemento a carico dell’imputato: prendendo in considerazione alcuni stralci in cui ad esempio Bossetti dice di preferire “la rasatura” delle parti intime, il pm ha infatti cercato di stabilire una correlazione con le ricerche effettuate dal pc di casa dall’imputato su alcuni siti porno. Per la difesa dell’imputato, invece, quelle lettere sono solo sintomo di una situazione affettiva compromessa e per questo ha chiesto di acquisirle per intero.

La depilazione e i "complimenti" dell’infermiera – Parti della corrispondenza hot tra Bossetti e Gina sono ora finite anche sui giornali. È il settimanale “Giallo” ad aver pubblicato ampi stralci delle lettere, in particolare quelli più “spinti” a cui evidentemente faceva riferimento l’accusa al processo. Bossetti, nel ritratto che viene fuori da queste lettere, appare come un uomo attento al suo aspetto, che parla dei suoi gusti sessuali e che non rinuncia a vantarsi scrivendo che “la natura ha fatto una bella cosa”. In una lettera, ad esempio, Bossetti scrive a Gina: “Sono alto 1,70, peso 60 kg, corpo esile, carnagione chiara, amo il sole e le lampade abbronzanti, mi piace il colore che la pelle assume, adoro l’abbronzatura. La depilazione che faccio io, per intenderci una volta e per tutte, si tratta di ascelle, petto e tutto sotto. Ho subito l’operazione di ernia inguinale e mi ricordo che dopo 15 giorni di medicazione la caposala decide ti togliermi i punti e mi abbasso tutti i boxer e lei mi disse nel vedere. Gina, credimi, sono sincero perché potrebbe capitare un giorno, una volta fuori, di incontrarci e per questo ti dico che la verità prima o poi viene a galla… Niente, mi disse: ‘Bossetti, complimenti, che mazza'… Ti giuro, non voglio vantarmi, ma su questo aspetto la natura ha fatto un bella cosa…”.

Bossetti e Gina non si sono mai incontrati di persona – “Capisci che per me è un problema non toccarti, quanto ti desidero per averti in branda con me per abbracciarti… Ai colloqui maschili ho intravisto una ragazza con la coda bionda che continuava a fissarmi, ma io non ti conosco, come posso sapere che sei tu o qualcun’altra? Cara Gina, spesso di notte ti penso, sai che dormo pancia in giù, accarezzo l’angolo del tuo cuscino perché immagino come quando toccavo il seno di mia moglie… Ora mi immagino con te e spesso mi alzo bagnato e molto arrapato, perché sogno di fare l’amore come quando lo facevo a casa con mia moglie…”, si legge in un’altra lettera inviata alla detenuta.

Nelle lettere Bossetti dice di essere innocente – Oltre a parlare delle sue abitudini e, anche, dei suoi gusti sessuali, Bossetti nelle sue lettere a Gina ribadisce anche la sua innocenza ed estraneità nella morte di Yara Gambirasio. Il 30 settembre del 2015 Bossetti infatti scriveva: “Gina e tutti voi del reparto femminile, credetemi, fate bene a essere convinti della mia innocenza, perché io sono assolutamente innocente. Sono estraneo a questi fatti accaduti e lo dimostrerò fino alla fine… Mai e poi mai mi arrenderò per i loro schifosi errori, sbagli fatti a tavolino e a regola d’arte su di me. Credetemi, tutto quello che a me ingiustamente è successo, a chiunque potrebbe veramente succedere, è sufficiente trovarsi in un posto e allo stesso momento sbagliato ed ecco qua che finisci in un maledetto ingranaggio facendo il possibile per non essere stritolato, e che ti sembra possibile uscirne…”.

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