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Concordia: almeno dieci inchini al Giglio. Futuro incerto per il marchio Costa a Genova

Le navi Costa Crociere hanno “salutato” l’Isola del Giglio in dieci occasioni. Ai pm di Grosseto una memoria sugli inchini avvenuti sullo stesso luogo del tragico naufragio. A Genova, intanto, si teme per il futuro del marchio Costa.
A cura di Carmine Della Pia
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Non solo Costa Concordia: numerose navi della compagnia Costa Crociere si sono avvicinate alle coste dell’Isola del Giglio per la prassi dell’inchino. La manovra che è costata la vita a 17 persone, lo scorso 13 gennaio, è stata eseguita, regolarmente, almeno dieci volte nello stesso luogo. In una di quelle occasioni, precisamente, lo scorso 14 agosto, il saluto agli isolani si è svolto nelle identiche condizioni del 13 gennaio scorso: ad una velocità di 17 nodi, una nave di Costa Crociere passò ad una distanza di circa 150 metri. È probabile pensare che, ad agosto, furono soprattutto le condizioni meteorologiche favorevoli ad aver evitato tragedie. Gli avvocati Pietro Ilardi e Francesco Compagna, assieme allo studio ‘Clifford’ di Chicago, consegnano la memoria ai pm di Grosseto. A sostegno della tesi secondo cui era naturale prassi avvicinarsi alle coste, un libro scritto dal comandante Mario Palombo in cui, tra i tanti risultati ottenuti dalla compagnia Costa, sono documentati tutti gli inchini. Il volume è stato consegnato ai pm di Grosseto con la memoria ed una consulenza tecnica. Per i dieci inchini all’Isola del Giglio, sono coinvolti quattro diversi comandanti.

Incerto il futuro di Costa Crociere a Genova – Gli avvocati Ilardi e Compagna, che assistono alcuni passeggeri di diverse nazionalità a bordo della Costa Concordia naufragata, chiedono “l’iscrizione al registro degli indagati per i vertici della Costa Crociere”. Nell’ambiente circola, intanto, una voce preoccupante per la compagnia: Genova potrebbe perdere la sede e il marchio di Costa. L’azienda non si sbilancia, “solo voci messe in giro da chi vuole colpirci”, ma il rischio potrebbe minare seriamente il commercio del capoluogo ligure. Centinaia di persone a Genova coordinano un’attività che occupa almeno 20mila lavoratori in tutto il mondo. Al di là di voci e speculazioni, sarà solo il mercato a decidere, per il momento, il futuro della compagnia. Consultando il numero di prenotazioni del prossimo mese, infatti, sarà possibile avere un quadro più razionale della situazione. La compagnia effettuerà, nell’anno in corso, almeno 215 scali, quasi in linea con i 218 in calendario prima del tragico naufragio.

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