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Coltivare la marijuana per combattere la crisi. Succede in Spagna

Rasquera, nord-est della Spagna, 800 abitanti dediti da sempre al lavoro nei campi. Per contrastare la crisi economica e un debito pubblico pari a 1,3 milioni, il sindaco ha pensato ad una soluzione sicuramente originale: coltivare la cannabis.
A cura di Biagio Chiariello
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rasquera spagna coltivazione della cannbis contro la crisi economica

La crisi economica in Europa ormai non è più una novità. La Spagna, coi suoi tassi di disoccupazione al 23% (la percentuale più elevata della Zona Euro), è protagonista di una congiuntura non semplice da contrastare. Ma gli iberici non si arrendono e così a Rasquera (Tarragona), nel nord-est del Paese, arriva una possibile soluzione per ridurre un debito pubblico pari a 1,3 milioni: installare una piantagione di cannabis. Una trovata originale, ma anche assai produttiva. Gli 812 abitanti di Rasquera sono per lo più contadini. Per cui, la coltivazione di marijuana darebbe l'opportunità di creare posti di lavoro, ma soprattutto contribuirebbe ad un reddito stimato di oltre 550.000€ all'anno, come riporta l'agenzia di stampa spagnola EFE.

IL PATTO TRA RASQUERA E L'ASSOCIAZIONE "ABCDA" – Il progetto è stato avviato sette mesi fa, quando la Asociación Barcelonesa Cannábica de Autoconsumo (ABCDA), ente a fini terapeutico-ricreativi che conta circa 5mila membri, ha proposto a Bernat Pellisa, sindaco di Rasquera, di affittare un terreno agricolo sul quale coltivare la "maria". La ABCDA si è proposta innanzitutto di pagare 36.000 euro per l'autorizzazione alla coltivazione, ma soprattutto si è impegnata a restituirne oltre mezzo miliardo all’anno per la locazione dei campi e le spese giuridiche e di sicurezza del progetto.

TUTTI D'ACCORDO? NO! L'iniziativa, come era lecito immaginarsi, non trova tutti d'accordo. Se da una parte il primo cittadino di Rasquera ha affermato che il progetto merita considerazione in quanto è «un'opportunità, non una sciocchezza», appoggiata peraltro anche dai membri dell'opposizione; dall'altra c' è da fare i conti con l'articolo 368 del codice penale spagnolo che vieta sperimentazioni simili. «Il codice penale non lascia alcun dubbio sul fatto che gli atti di coltivazione, traffico di droga o altre forme di promozione o facilitazione all'uso di droghe, siano illegali» ha affermato Eduardo Gil, ricercatore capo del Comissaries Mossos d'Esquadra. Va però specificato che in questo caso si tratterebbe di coltivazione per l'autoconsumo. «La cannabis per uso terapeutico è legale» sottolineano i membri della ABCDA. Lo stesso sindaco Pellisa fa notare come «la proposta, non rappresenta una scusa per il consumo. Sarà ovviamente deciso qual è la quantità di marijuana destinata ai soci».

COLTIVATORI DI MARIJUANA – Il contratto tra Rasquera e la ABCDA  avrà una durata di 30 mesi, con termine al 30 settembre 2014, e sarà automaticamente rinnovato se, oltre a dare ai risultati sperati, porterà a «la creazione di almeno cinque posti di lavoro stabili entro quattro mesi» dopo l'inizio attività. Ma l'obiettivo è arrivare ad almeno 50 posti di lavoro con la coltivazione di cannabis. La popolazione «è molto invecchiata, e vogliamo fermare la fuga degli abitanti giovani» spiega Pellisa, pur tenendo a mente che il paesino in Tarragona ha da sempre fondato la propria economia sulla coltura.

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