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Cile, Papa Francesco colpito alla testa da un giornale durante il giro in papamobile

Mentre passava tra la folla lungo le strade di Santiago del Cile, il Pontefice è stato colpito alla testa da un quotidiano lanciato da qualcuno tra la folla. Non è chiaro se il gesto sia da interpretare alla luce delle proteste che in queste ore animano il Paese.
A cura di Biagio Chiariello
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Stava passando tra le decine di migliaia di fedeli lungo le strade di Santiago del Cile a bordo della "papamobile", quando è stato colpito alla testa da un giornale lanciato da qualcuno presente nella vasta folla.  Non è chiaro se si tratti di un gesto isolato o se il lancio rientri nelle proteste che stanno avvenendo in questi giorni proprio contro la visita del Pontefice nel Paese. Papa Francesco comunque non ha smesso di sorridere, si è semplicemente girato volgendo lo sguardo ai suoi piedi per vedere di cosa si trattasse. Il video dell'episodio è poi circolato sulle tv e sui principali siti web. Nulla di grave, insomma. Ad ogni modo  gli uomini della sicurezza hanno deciso di innalzare il livello di guardia, considerando anche i malumori che hanno accompagnato questo primo giorno di viaggio del Santo Padre nel paese sudamericano. Un gruppo di manifestanti avrebbe cercato di avvicinarsi nella spianata di O'Higgins, che può accogliere fino a 600mila persone, ed è stato disperso dalle unità antisommossa dei carabinieri cileni, con qualche scontro isolato.

Nel frattempo i rappresentanti delle vittime delle violenze sessuali commessi da religiosi cattolici in Cile hanno espresso oggi la propria insoddisfazione per le parole con cui Papa Francesco si è riferito oggi alle colpe della Chiesa riguardo a questi scandali (“Provo dolore e vergogna” aveva detto il Pontefice). “Basta con i perdoni, basta con la vergogna: ora è arrivato il momento dell'azione” ha detto Juan Carlos Cruz, una delle vittime del sacerdote Fernando Karadima, che ha definito “inaccettabile” la presenza del vescovo di Osorno, Juan Barros, noto come uno dei collaboratori più stretti dello stesso Karadima, nella  messa celebrata dal Papa. Anche il gesuita Felipe Berrios ha detto che “«la presenza di Barros nella messa dei vescovi è stata una provocazione”, aggiungendo che «dopo quello che ha detto il papa avrebbe dovuto la dignità di non partecipare, perché pone il Papa in una situazione difficile”.

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