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Chi sono i candidati alla carica di consigliere di amministrazione Rai

Per il rinnovo del cda Rai sono pervenuti alla Camera e al Senato ben 236 curricula, frutto di autocandidature, così come previsto dalla legge varata dal governo Renzi nel 2015. Tra i nomi più noti quelli dei giornalisti Giovanni Minoli e Michele Santoro, ma compaiono in lista anche ex deputati come Nunzia De Girolamo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Parlamento dovrà eleggere quattro nuovi componenti per il nuovo consiglio d'amministrazione Rai, (due Montecitorio e due Palazzo Madama), due verranno nominati dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Economia Tria, e un altro candidato sarà scelto dai dipendenti di Viale Mazzini, tra coloro che sono in servizio da almeno tre anni consecutivi. Di curriculum per il rinnovo di quest'organo ne sono arrivati parecchi: un esercito di 236 i candidati aspira al posto di consigliere d'amministrazione della Rai.La data del voto verrà stabilita neo prossimi giorni, ma probabilmente rientrerà nella finestra tra il 10 e il 20 luglio.

I 236 curricula inviati sono così ripartiti: 196 alla Camera, 169 al Senato, di cui 129 inviati dagli stessi candidati che hanno presentato la loro domanda per la Camera. Per analizzare le candidature ci sarà tempo fino al 30 giugno, data in cui scadrà l'attuale Cda. Secondo la legge attualmente in vigore, varata dal governo Renzi nel 2015, i quattro componenti eletti dal Parlamento vengono designati tramite una "procedura pubblica di selezione". La nuove legge ha introdotto la figura dell'amministratore delegato che è nominato dal Cda dell'azienda su proposta dell'assemblea dei soci (il ministero dell'Economia), e rimane in carica tre anni. Il presidente della Rai viene nominato dal Cda tra i suoi membri e deve avere il parere favorevole della Commissione di Vigilanza con i due terzi dei voti. Il Cda si occupa di  approvare il piano industriale e il piano editoriale, oltre a valutare ill preventivo di spesa annuale, gli investimenti di importo superiore a 10 milioni di euro, gli atti e i contratti aziendali a carattere strategico.

La autocandidature per la Camera

Tra i curricula arrivati per Montecitorio ci sono quelli di Dino Giuarrusso, giornalista de "Le Iene", candidato per il 4 marzo alla scorsa tornata elettorale con il M5S, e rimasto fuori da Montecitorio- Il 44enne catanese, noto per aver raccolto per il suo programma le prime testimonianze di donne che accusavano il regista Fausto Brizzi di molestie, non era riuscito a sfondare nel suo collegio uninominale a Roma, quello del quartiere Gianicolense, conquistato invece dal candidato di +Europa Riccardo Magi. Scorrendo la lista troviamo l'avvocato Fulvio Sarzana di S.Ippolito, professore presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università Telematica internazionale Uninettuno e blogger sul Fatto Quotidiano, Huffingtonpost e Sole 24 Ore. E ancora i giornalisti televisivi Giovanni Minoli e Michele Santoro. E poi Giuseppe Roma, direttore generale del Censis.

In netta minoranza le donne, tra cui Nunzia De Girolamo, ex deputata di Forza Italia, che ha presentato la sua candidatura sia alla Camera sia al Senato, le docenti universitarie Lucia Calvosa e Mihaela Gavrila, e l'ex assessore alla Cultura in Campidoglio Flavia Barca. Tra i nomi noti anche quello di Fabrizio del Noce, ex parlamentare di Forza Italia, dirigente ed ex direttore di Rai Uno, anche lui candidato sia per Montecitorio sia per Palazzo Madama. Per la lista completa si rimanda al sito della Camera.

Le autocandidature per il Senato

In corsa per il Senato, oltre al sopra citato Michele Santoro, tra i nomi che gravitano nell'universo Rai, troviamo Aldo Forbice Renato Parascandolo; e ancora Emmanuel Gout, ex presidente di Tele+ e l'ex vicepresidente della Vigilanza Giorgio Lainati, ex deputato Forza Italia ed ex cronista del Tg5. Anche qui troviamo candidato Fulvio Sarzana di S. Ippolito. Tra gli aspiranti consiglieri anche Marco Mele, giornalista del Sole 24 Ore, Francesco Siliato, esperto di Mass Media, e Carlo Freccerocomponente uscente del Cda, candidato anche per la Camera. Per la lista completa si rimanda al sito del Senato.

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