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Che brutto quel paese che nega il diritto allo studio ai suoi giovani

In Italia solo il 2% degli studenti universitari può accedere a posti letto in strutture organizzate, contro il 20% dei paesi scandinavi. Aumenta la percentuale di coloro che avrebbero diritto a una borsa di studio e non la riceveranno. In questo modo si nega il diritto allo studio a 50mila ragazzi.
A cura di Redazione Cultura
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Non c'è scampo. Sei sei uno studente in Italia nel 2017, meglio avere papà e mamma benestanti, in grado di mantenerti, altrimenti sei fregato. Lo sei davvero. Nel nuovo anno accademico, infatti, aumentano gli studenti con i requisiti per accedere ai servizi per il diritto allo studio, oltre il 10% di idonei in più, con buona pace dei dati sul Pil  e sulla ripresa economica. Ripresa per chi? I dati delle graduatorie per borse di studio e posti alloggio relativi al 2017/2018, infatti, evidenziano un aumento generale del numero degli idonei, ma che resteranno quasi tutti senza borsa di studio. Parliamo di c irca 50mila studenti.

Eppure il governo sembrava averci pensato. Nell'ultima manovra è stato aumentato di dieci milioni il fondo statale per le borse di studio che, tuttavia, stando ai numeri, si rivelerà appena una goccia in un mare, quello del diritto allo studio negato, che ha radici profonde e rami che andranno molto più in là se qualcuno non si deciderà a investire di nuovo sulla formazione, sulle pari opportunità, sulle classi meno abbienti, in una parola: sul futuro.

Il nostro Paese è fanalino di coda in tutte le classifiche europee. Solo l'11% degli studenti otterrebbe una borsa di studio contro il 39% della Francia, il 30% della Spagna e il 25% della Germania. E ancora più grave è la situazione relativa ai posti alloggio per i fuori sede. In Italia il 73% degli universitari vive con i propri genitori, contro il 51% della Spagna, il 39% della Francia e il 4% della Danimarca. Nonostante questi dati, il nostro Paese offre posti letto in strutture organizzate solo per il 2% degli studenti fuori sede, contro il 10% di Francia e Germania e il 20% di Danimarca e Svezia. Questi dati vanno di pari passo con il caro-affitti, che negli ultimi anni aumentano del 4%, per una media di 416 euro al mese per una singola e 302 euro al mese per una doppia.

Questo è il piatto che quel brutto paese di nome Italia offre ai suoi giovani. Senza prospettive, senza formazione, senza lavoro, senza diritti, senza borse di studio. Senza futuro.

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