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Castello di Miasino, dove la famiglia del boss organizza matrimoni

Il castello di Miasino, in provincia di Novara, venne confiscato anni fa a Pasquale Galasso, camorrista del gruppo degli Alfieri. Ora quella dimora è il set ideale per matrimoni da favola gestiti però dalla stessa famiglia del pentito: è possibile sposarsi nella villa del boss pagando dai 2mila euro in su.
A cura di Susanna Picone
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La storia del castello di Miasino, splendida dimora ottocentesca che si trova in provincia di Novara, viene raccontata oggi dal Corriere.it attraverso un passo di un libro – “Per il nostro bene” – che spiega quanto accade all’interno di quella cornice. Racconta dei proprietari del castello, dell’intervento dello Stato, e della gestione attuale della casa. Si sa che il castello di Miasino fu comprato dal boss della camorra Pasquale Galasso, fu poi confiscato dallo Stato nel 2009, ma attualmente è ancora gestito dai parenti del camorrista che utilizzano quella splendida casa per organizzare matrimoni. Per sposarsi in quel castello servono dai duemila euro in su: gli sposi pagano e i parenti del boss organizzano le nozze. Tutto viene organizzato con professionalità e nei minimi dettagli, come in un film gli sposi possono usufruire di ogni comodità, dai tappeti ai fiori, dalla musica alle luci. Da anni la famiglia dei Galasso organizza banchetti sul lago d’Orta. Organizza matrimoni in un castello dell’800 che però è proprietà dello Stato. Il Corriere ricostruisce come il boss Galasso sia arrivato a comprare quella dimora.

A Novara i Galasso vivono in albergo, ma per loro si cerca una casa che potrebbe essere una sistemazione migliore anche per motivi di sicurezza. È lo stesso Pasquale a cercare in giro. Sul lago d’Orta si innamora di un castello”. (…) I proprietari si trovano in difficoltà economiche: con 800 milioni e un fido concesso dall’Istituto San Paolo, il pentito tramite un prestanome, sostengono gli inquirenti, compra la tenuta, compresi i sei ettari di terreno che digradano verso il lago e rende incantevole il paesaggio. Una disponibilità di denaro quanto meno curiosa: il castello viene subito sequestrato. Nel 2002 la Corte di assise di Napoli autorizza la stipula di un contratto di locazione con la società Castello di Miasino Srl, che intende utilizzare l’immobile «come struttura ricettiva e alberghiera», e lo mette a nuovo. Il costo dell’affitto è di 36.000 euro all’anno. Viene, però, anche pattuito che per sei anni (quindi fino alla fine del 2008) il canone sia ridotto dell’80 per cento, «per venire incontro alle esigenze del conduttore in considerazione dei necessari e onerosi lavori di ristrutturazione». Dal 2009 il canone avrebbe dovuto essere riportato al 100 per cento, ma dal bilancio di quell’anno non si evince alcun incremento. Il che lascia supporre un credito da parte dello Stato. Dall’ultima visura, l’amministratore unico della società risulta essere Grazia Galise, nata a Pompei nel ’59, moglie di Pasquale Galasso.

Insomma, l’idea di farne il set ideale per matrimoni da favola è andata a buon fine: da anni infatti coppie vanno a sposarsi in quel castello. Vanno a sposarsi in una struttura confiscata e valutata 4.6 milioni di euro e “affittata” alla famiglia del camorrista.

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