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Caso Lusi, la Guardia di Finanza bloccata a Palazzo Madama

Alle Fiamme gialle non è stato concesso di accedere agli ambienti di Palazzo Madama, e quindi ai conti della Margherita, per guarentigie parlamentari. E Schifani ha chiesto un parere alla Giunta per le immunità.
A cura di Alfonso Biondi
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Il senatore Lusi

Dovevano portar via della documentazione dalla sede della Bnl di Palazzo Madama, ma sono stati bloccati perché il Senato prevede una specifica procedura che non è stata rispettata. Gli uomini delle Fiamme gialle erano stati mandati a Palazzo Madama dal procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna e dal pm Stefano Pesci per  l'acquisizione dei conti della Margherita, nell'ambito dell'indagine che riguarda Lusi e la sottrazione da parte sua di 13 milioni di euro dalle casse del partito. Il mandato dei militari, però, non conteneva la richiesta di accesso agli ambienti di Palazzo Madama, che risultano protetti da guarentigie parlamentari.

SCHIFANI E IL PARERE TEORICO DELLA GIUNTA- Dopo l'accaduto, il Presidente del Senato Renato Schifani ha invitato la Giunta per l'immunità a riunirsi. A seguito della riunione il Presidente della Giunta Marco Follini ha sottolineato l'impossibilità dell'organo da lui presieduto di pronunciarsi su un caso astratto, non avendo sottomano alcun tipo di documentazione. Follini ha quindi spiegato che la Giunta opera "sulla base di documenti ufficiali, atti, richieste" e che quando ci saranno ci saranno, "risponderà con assoluta tempestività e all'insegna della massima trasparenza". Anche Francesco Sanna, capogruppo del Pd in Giunta, ha confermato quanto evidenziato da Follini e cioè che al momento è impossibile soddisfare la richiesta da parte di Schifani di un parere teorico "sull'eventualità che una richiesta della Gdf possa incidere su prerogative dei senatori tutelate dalla Costituzione". Sanna ha infine ribadito che una risposta alla questione potrebbe esser data solamente dopo aver visionato "un documento concreto che ci dovrebbe essere presentato e che non abbiamo".

L'INDAGINE E L'ACCORDO CON LA MARGHERITA- Adesso gli inquirenti potrebbero ascoltare altri esponenti politici dell'ex Margherita. In prima linea ci sono Arturo Parisi e Pier Luigi Castagnetti, i quali nell'ultima assemblea ebbero da ridire circa i conti del partito. Intanto proseguono le trattative tra Lusi e la Margherita: l'ex tesoriere, cacciato ieri dal Pd, potrebbe cedere le sue quote della TTT, società che detiene l'appartamento romano di via Monserrato, e la villa di Genzano, due immobili il cui valore complessivo si aggira attorno ai 5 milioni di euro. L'avvocato Titta Madia della Margherita ci sta pensando, ma la trattativa dovrebbe chiudersi entro lunedì.

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