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Caso Celentano, la pista messicana non è chiusa. Le ricerche su Facebook

Il pm ha chiesto una rogatoria a Facebook per riuscire a rintracciare la persona che ha inviato la mail alla famiglia Celentano dicendo di essere Angela, la bambina scomparsa 16 anni fa sul Monte Faito. Si riparte dunque dagli investigatori messicani.
A cura di Susanna Picone
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Il pm ha chiesto una rogatoria a Facebook per riuscire a rintracciare la persona che ha inviato la mail alla famiglia Celentano dicendo di essere Angela, la bambina scomparsa 16 anni fa sul Monte Faito. Si riparte dunque dagli investigatori messicani.

Si torna a parlare di Angela Celentano, la bambina che sedici anni fa sparì dal Monte Faito, a Napoli. Qualche settimana fa, a far tornare la speranza nei cuori dei suoi familiari, era stata una mail proveniente dal Messico. Una ragazza diceva di essere Angela ma di non cercarla, contatti che avevano spinto gli inquirenti italiani a seguire quest’ultima pista con indagini sul posto. Ora, per capire chi è stato a far riaprire il caso, gli inquirenti hanno deciso di chiedere una rogatoria a Facebook per sperare così di risalire a chi abbia effettivamente scritto quella mail dicendo di essere la piccola Celentano. Il caso, segno che la pista messicana non è poi considerata chiusa come si era creduto, è nelle mani dell’Interpol e della polizia di Acapulco. La rogatoria a Facebook arriva, appunto, dopo il tentativo fatto direttamente in Messico dagli investigatori: indagini che avevano portato però a un nulla di fatto.

“Ulteriore e doloroso scrupolo investigativo” – Il tentativo di chiedere una rogatoria al social network appare dunque come l’ultima possibilità per scoprire la vera identità della ragazzina (dalle foto inviate molto somigliante) che dice di chiamarsi Celeste Riuz e di essere la bambina di Vico Equense.  Secondo il procuratore aggiunto Lello Marino – come riporta Il Messaggero – vengono disposte altre verifiche “per un ulteriore e doveroso scrupolo investigativo, sperando di non trovarci di fronte a un altro sciacallo in questa triste e dolorosa vicenda”.

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