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Carpi, 21enne dimesso dal pronto soccorso muore in casa poche ore dopo

Dimesso dal Pronto Soccorso dell’Ospedale “Ramazzini” di Carpi (Modena), dove si era recato in seguito a un malore intorno alle 4 di ieri, un giovane di ventuno anni è stato trovato morto nella mattinata di sabato all’interno della sua abitazione nella città emiliana. Il sindaco: “Ricostruire cosa è accaduto”.
A cura di Susanna Picone
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Un ragazzo di ventuno anni è stato trovato privo di vita nella mattinata di sabato all'interno della sua abitazione a Carpi, nella provincia di Modena. A quanto emerso, ieri il giovane si era recato al Pronto Soccorso dell'Ospedale “Ramazzini” di Carpi. A spingerlo in ospedale un malore, ma dopo gli accertamenti del caso era stato dimesso. A rinvenire il cadavere poche ore dopo le dimissioni dal pronto soccorso sono stati i suoi familiari. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 insieme ai Carabinieri che stanno conducendo accertamenti in merito all'accaduto.

Inutili i tentati dei medici di rianimare il giovane – L'Ausl di Modena in una nota ricostruisce che l’ambulanza del 118 è giunta al domicilio poco dopo le 10, trovando il giovane già in arresto cardiocircolatorio. Immediatamente sono iniziate le manovre rianimatorie avanzate, continuate anche all’arrivo del medico dell’elisoccorso che era stato preventivamente attivato. Le manovre sono proseguite per più di un’ora, finché è stato accertato il decesso avvenuto intorno alle 11.30.  “Il giovane alle ore 4.29 di ieri aveva effettuato un accesso al Pronto soccorso di Carpi per dolore toracico aspecifico. Visitato e sottoposto ad accertamenti clinici e strumentali in assenza di riscontri patologici, il paziente è stato dimesso alle ore 7.18, con invio al curante”, prosegue la nota.

Il commento del sindaco di Carpi – La tragica vicenda è stata commentata su Facebook dal sindaco di Carpi, Alberto Bellelli: “È una tragedia immane – ha scritto il primo cittadino -, penso che ora sia il momento del rispetto per il dolore indescrivibile che sta provando quella famiglia a cui come comunità ci stringiamo, in attesa che vengano svolti i dovuti rilievi e fatte le verifiche del caso nella pretesa che è di tutti i cittadini, in primis del sottoscritto, di sapere realmente cosa è accaduto”.

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