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Carabiniere ucciso a Cagnano Varano stava per sposarsi, compagna: “Era pronta casa per le nozze”

Vincenzo Di Gennaro, il militare ucciso mentre era in servizio a Cagnano Varano, nel Foggiano era in procinto si sposarsi con la sua compagna. A rivelarlo è stata la stessa donna. “Già convivevamo e ci volevamo molto bene ma avevamo costruito una casa e stavamo progettando il matrimonio” ha raccontato Stefania Gualano continuando a ripetere che il suo amore “era un bravissimo ragazzo, uno veramente in gamba che sorrideva sempre, anche quando aveva difficoltà”
A cura di Antonio Palma
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Stava per sposarsi il maresciallo dei carabinieri Vincenzo Di Gennaro, il militare ucciso mentre era in servizio a Cagnano Varano, nel Foggiano, in un assurdo agguato a colpi di arma da fuoco. A rivelarlo, distrutta dal dolore, è la sua compagna Stefania Gualano, la donna con la quale da tempo il maresciallo aveva intrapreso una relazione sentimentale e una convivenza. Una unione che presto si sarebbe dovuta trasformare in un matrimonio ma che è stata distrutta per sempre dai colpi sparati dal pregiudicato Giuseppe Papantuono in quello che si sta configurando come un vero e propri agguato durante il quale è rimasto ferito anche il collega di Di Gennaro, Pasquale Casertano. "Avevamo costruito una casa e stavamo progettando il matrimonio. Però già convivevamo e ci volevamo molto bene" ha dichiarato Stefania Gualano continuando a ripetere che il suo amore "era un bravissimo ragazzo, uno veramente in gamba che sorrideva sempre, anche quando aveva difficoltà". "Bisogna andare sempre avanti, diceva. C'erano i momenti in cui era giù di morale però lui andava avanti perché diceva che la vita continua. Bisogna lottare e andare avanti" ha aggiunto la donna.

"Era un grande lavoratore. Amava la sua divisa ed era un servitore vero dello Stato" ha ricordato invece Luigi Di Gennaro, il padre di Vincenzo. "Ho qui tutti i ricordi di mio figlio, Era molto cattolico e devoto a San Pio. Era un credente" ha rivelato l'uomo dalla sua casa di San Severo, sempre nel Foggiano, dove era nato il maresciallo. "Si presentava con il sorriso anche quando era serio. Era bravissimo. Amava la sua divisa, la indossava con amore. Ne era molto rispettoso. Ha avuto una decina di encomi durante la sua carriera " ha raccontato ancora il genitore del maresciallo Di Gennaro, concludendo in preda al dolore: "Me lo hanno ucciso. I delinquenti me lo hanno ammazzato. Ma è la vita".

"Era un bravissimo maresciallo che sapeva fare il carabiniere a tutto tondo: disponibile nei confronti della popolazione più debole e determinato con i criminali", ha ricordato invece il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia, colonnello Marco Aquilio raccontando: "Ha trascorso gran parte della sua carriera in Calabria. Dieci anni fa è arrivato in provincia di Foggia. Sicuramente a breve sarebbe diventato comandante di stazione".

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