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Cannabis, Luigi Di Maio insiste: “La legalizzazione è una buona proposta”

Luigi di Maio, intervenendo a Strasburgo, ha ribadito la posizione del M5S sulla legalizzazione della Cannabis: “È chiaro che siamo in un governo in cui abbiamo scritto un contratto di governo e non tutto c’è nel contratto, ma nulla vieta che in futuro il contratto possa essere aggiornato. Quella proposta l’ho sottoscritta nella precedente legislatura”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"È una buona proposta, che avevo già sostenuto nella precedente legislatura". Lo ha dichiarato il vicepremier penstastellato Lugi Di Maio, intervenendo al Parlamento europeo di Strasburgo a proposito della proposta di legge del Movimento Cinque Stelle sulla legalizzazione della Cannabis, che ne consentirebbe anche la coltivazione domestica, oltre alla detenzione di determinate quantità. Il M5S prova così a superare il muro alzato dagli alleati della Lega. "È chiaro che siamo in un governo in cui abbiamo scritto un contratto di governo e non tutto c'è nel contratto – ha aggiunto Di Maio – ma io quella proposta l'ho sottoscritta nella precedente legislatura". Sulla legalizzazione della Cannabis Matteo Salvini non ha intenzione di cedere. Come ha già ribadito in più di un'occasione il ministro leghista, quella proposta di legge non si trova nel contratto Lega-M5s e pertanto "non passerà mai".

"Adesso portiamo a casa gli obiettivi del contratto – ha aggiunto Di Maio – ma nulla vieta che in futuro il contratto possa essere aggiornato". Ma il braccio di ferro è ancora senza soluzioni. Il senatore Matteo Mantero, primo firmatario della proposta di legge depositata a Palazzo Madama, ha proposto a Matteo Salvini la via del dialogo, attraverso audizioni parlamentari: "Il dibattito parlamentare ed extraparlamentare su temi importanti come la depenalizzazione della Cannabis è sempre utile, ma liquidare il tema con un ‘qualche parlamentare si preoccupa di legalizzare le canne' o con un ‘secondo me è il male', è un po' troppo banale anche per Salvini. Il ministro dell'Interno dovrebbe sapere che il tema non è ‘liberalizzare la canne' ma contrastare la criminalità (suo compito per altro) e tutelare la salute pubblica", ha scritto in un post su Facebook. Mantero ha riportato alcune dichiarazioni dell'ex Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, secondo il quale serve, "per togliere fette importanti di mercato alla criminalita' organizzata, la legalizzazione della Cannabis, che non equivale alla liberalizzazione". Insomma, per il pentastellato "il tema va affrontato con i fatti non posizioni preconcette. Avviamo un percorso parlamentare di audizioni, sentiamo magistrati, medici, esperti, io sono convinto che la tesi della depenalizzazione ne uscirà rafforzata. Salvini è pronto ad accettare la sfida?".

Per Fratelli d'Italia si tratta solo di tirar acqua al proprio mulino per la campagna elettorale per le europee: "È evidente che il vicepremier sta cercando di recuperare consensi e ammicca alla sinistra, ormai in cerca di punti di riferimento dopo il fallimento del Pd", ha detto il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Luca Ciriani. "Prima il ‘no' alla Tav, poi il cedimento sul tema dell'accoglienza ai migranti, ora la legalizzazione della Cannabis. È un crescendo che sta spostando il baricentro di questa maggioranza sempre più verso sinistra. Fratelli d'Italia su questa proposta non farà sconti e la nostra sarà un'opposizione dura a cominciare dai lavori in Commissione".

Per Pippo Civati, fondatore di Possibile, quelle del M5S sono solo promesse senza fondamento: "La campagna elettorale per le Europee di Luigi Di Maio si apre all'insegna dei bluff e delle promesse pronte a essere tradite dopo il voto. Nel corso di una delle tante dirette del vicepresidente del Consiglio, infatti, ha garantito l'impegno per la legalizzazione della Cannabis, lasciando intendere di voler addirittura rivedere il ‘contratto'. Peccato – ha aggiunto Civati – che a capo del Dipartimento antidroga del governo, il Movimento 5 Stelle abbia accettato di far insediare Lorenzo Fontana, esponente del leghismo più conservatore, che insieme a Salvini vuole cancellare anche i piccoli passi in avanti fatti. Se non fosse una presa in giro nei confronti degli italiani, ci sarebbe da ridere". 

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