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Camorra in Toscana, aziende dei casalesi nei lavori agli Uffizi e per la casa di Sting

Le Fiamme Gialle hanno smantellato un gruppo criminale legato ai clan casalesi ma con base nel Valdarno.
A cura di A. P.
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Una vasta operazione anti camorra degli uomini della Guardia di Finanza è in corso da questa mattina in Toscana e Campania nell'ambito di un'indagine per il contrasto alle attività imprenditoriali dei clan dei casalesi. I militari delle Fiamme Gialle stano eseguendo sei ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal gip David Monti su proposta del sostituto procuratore della Dda di Firenze Tommaso Coletta nei riguardi di altrettante persone accusate di essere componenti di un'associazione a delinquere finalizzata all'emissione di fatture false per favorire le imprese dei clan. Secondo gli inquirenti, il gruppo criminale che  aveva base operativa nel Valdarno, tramite operazioni inesistenti, condotte grazie al ricorso ad imprese strettamente legate al clan dei Casalesi, riusciva ad intascare guadagni milionari. Allo stesso tempo anche le imprese coinvolte e legate al clan percepivano parte dei guadagni derivanti dall'emissione delle fatture false. Tra gli arrestati figurano anche alcuni imprenditori originari della provincia di Caserta da anni trasferiti nel Valdarno ma con precedenti specifici per associazione a delinquere di stampo mafioso. Nella stessa operazione i militari del Gico del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza hanno sequestrato beni per oltre 11 milioni di euro.

Prezzi concorrenziali – Come spiegato in conferenza stampa dagli inquirenti, le indagini hanno accertato numerose infiltrazioni delle aziende della camorra nei subappalti per lavori edili in Toscana compresi alcuni lavori agli Uffizi. Inoltre le imprese, grazie all'appoggio dei gruppi criminali, sbaragliavano la concorrenza accaparrandosi numerosi lavori tra cui figura anche la ristrutturazione della villa di Sting. In particolare secondo il nucleo di polizia tributaria del Gico della guardia di Finanza, un'organizzazione a delinquere legata al clan dei Casalesi si era infiltrata nei subappalti della Galleria fiorentina svolgendo alcuni interventi per centinaia di migliaia di euro. Le aziende legate ai clan grazie ai trucchi contabili si presentavano sul mercato con prezzi più bassi rispetto alla concorrenza garantendosi l'aggiudicazione di subappalti nell'ambito di lavori pubblici dove i committenti erano all'oscuro di avere a che fare con ditte legate alla Camorra.

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