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Bomba d’acqua durante festa paesana nel Trevigiano: 4 morti

Un torrente ingrossato dal violento nubifragio ha spazzato via stand e persone che si erano radunate al Molinetto della Croda di Refrontolo per una festa paesana.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE 16.45 – Procura apre inchiesta. La Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo d'inchiesta, come atto dovuto, sul disastro di Refrontolo che ha provocato 4 morti e 8 feriti. Il documento non vedrebbe al momento la formulazione di un'ipotesi di reato specifica, né l'iscrizione di indagati.

UPDATE 12.50. Torrente ostruito da rotoballe di fieno.  A favorire la tragedia  a Refrontolo, dove il torrente Lienza è esondato travolgendo le persone radunate ad una festa paesana , sarebbero stati anche alcun ogetti finiti nel fiume e che avrebbero ostruito il passaggio dell'acqua, come delle rotoballe di fieno. Secondo il Corpo Forestale dello Stato che sta lavorando a questa ipotesi investigativa infatti l'esondazione del Lienza, con un bilancio di 4 morti, sarebbe stata provocata dallo scivolamento nel torrente di materiali vario, tra cui numerose rotoballe di fieno che hanno provocato un effetto tappo ostruendo il corso del torrente e determinandone lo sversamento.

 UPDATE 12.40 – Zaia: "Giorno di lutto per tutto il Veneto". "Per il Veneto quello di oggi è un giorno di lutto totale, e lo sarà anche la giornata dei funerali delle quattro vittime, quando pretenderò le bandiere a mezz'asta ovunque" lo ha detto il Governatore Veneto Luca Zaia arrivando sul luogo della tragedia. "Me ne frego di quello che possono prescrivere i Prefetti, davanti a ciò che è accaduto non c'è il dramma di una o più comunità ma di tutta la regione. Su queste cose la solidarietà e il rispetto contano, contano tanto, anche perché quanto è accaduto ha la valenza dell'alluvione del 2006" ha proseguito il presidente della Regione chiedendo ai curiosi e passanti di allontanarsi dal luogo.  "Curiosi andatevene! Qui ci sono dei morti e state intralciando il lavoro di chi sta mettendo in sicurezza il territorio" ha tuonato infatti il Governatore che poi ha confermato di aver chiesto lo stato di crisi per l'intera zona composta da quattro comuni. "Oltre ai morti e ai feriti nei comuni interessati sono state registrate frane, danni alla viabilità, un agriturismo isolato è stato evacuato e case con danni ai tetti" ha spiegato Zaia, assicurando che quanto avvenuto è stato un fatto imprevedibile. "La conformazione geologica del torrente è a forra, con grandi invasi e cascate ed è percorsa da tantissima acqua. Dov'è avvenuto il fatto non stava piovendo, e in pochi istanti è arrivata l'onda d'urto dell'enorme massa d'acqua che avrebbe scavalcato o frantumato un muro dovuto ad una probabile frana o ristagno a monte" ha concluso il Governatore.

UPDATE 12.15 – Sei feriti, due gravi. Al momento sono sei i feriti ricoverati ancora in ospedale dopo la bomba d'acqua che si è verificata ieri sera a Refrontolo, nel Trevigiano. A quanto si apprende dalla Regione, infatti, molte delle persone coinvolte sono state medicate sul posto e mandate a casa, mentre sarebbero due i feriti più gravi, uno dei quali in rianimazione a Treviso. Delle 8 persone inizialmente soccorse in ospedale due sono state dimesse. Intanto arriva anche la solidarietà del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato  "avuta notizia del tragico bilancio dell'evento alluvionale che ha colpito, nella tarda serata di ieri, il Comune di Refrontolo, esprime la propria solidarietà alla comunità locale e la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime e l'augurio di pronta guarigione ai feriti" si legge in una nota del Quirinale nella quale si "manifesta vivo apprezzamento a quanti si sono impegnati nelle difficili operazioni di soccorso".

Quattro morti e una ventina di feriti, alcuni dei quali ricoverati in ospedale in gravi condizioni, è il terribile bilancio di un violento nubifragio che si è abbattuto nella tarda serata di sabato sul piccolo comune di Refrontolo, nel Trevigiano. Come hanno spiegato i responsabili della protezione civile locale, si è trattato di una vera e prioria bomba d'acqua che si è abbattuta sulla zona in pochi minuti proprio mentre era in corso una festa paesana. La violenta e improvvisa precipitazione in pochi minuti ha alzato il livello del vicino torrente Lierza tanto da farlo straripare e invadere stand e tavoli preparati dalla comunità per la manifestazione dedicata alla "Festa degli Omeni". L'improvviso acquazzone e l'esondazione del torrente ha sorpreso un centinaio di partecipanti alla festa che sono rimasti bloccati e in balia dell'acqua. Molti presenti sono stati scaraventati nel fiume proprio dalla furia dell'acqua. Alcuni testimoni hanno parlato di un Vajont miniatura con il fiume che scendeva vorticosamente a valle trascinando via tutto.

Colata di acqua e fango

Il tutto è avvenuto in pochi attimi verso le 22.30 nell'area del Molinetto di Croda di Refrontolo, una nota località di ritrovo della zona. Il torrente Lierza, a causa della piogge che si erano abbattute nella zona montuosa vicina, improvvisamente ha rotto gli argini travolgendo tutto quello che si trovava nelle vicinanze. Sulla festa si è abbattuta una colata di acqua e fango e alle persone presenti non è rimasto altro da fare che aggrapparsi a tutto quello che trovavano nel buio. Quattro di loro però non ci sono riusciti e sono stati ritrovati senza vita solo molto tempo dopo dai vigili del fuoco e dal soccorso alpino. Al momento solo due delle 4 vittime della bomba d'acqua sono stati identificati, si tratta dei trevigiani Maurizio Lot, 52enne di Farra di Soligo, e Giannino Breda, 67enne di Sernaglia della Battaglia. I carabinieri stanno ancora effettuando verifiche per dare un nome alle altre due vittime.

Le persone si aggrappavano agli alberi

L'attività di ricerca delle persone nell'area adiacente al torrente Lierza si è protratta per tutta la notte fino all'alba. I soccorsi sono stati molto difficili in quanto la zona è relativamente isolata e con una viabilità ristretta. "Quando siamo arrivati nell'area dove si svolgeva la festa, al posto di una strada abbiamo trovato un fiume d'acqua alta più di un metro" ha detto un vigile del fuoco che ha partecipato ai soccorsi nell'area, aggiungendo: "Molte persone cercavano di resistere alla furia del vento aggrappati ai rami di alcuni alberi". Ora i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno completato l'ispezione delle automobili che sono state trascinate nel fiume dalla furia di vento e acqua e non hanno trovato altri cadaveri, quindi il bilancio di quattro morti è ritenuto definitivo. Almeno altre venti persone invece hanno riportato lesioni e sono state trasportate in ospedale, alcune in condizioni gravi.

Il Governatore Luca Zaia sul posto

Al momento le forze dell'ordine, con i vigili del fuoco e il Soccorso alpino, stanno perlustrando anche le aree delle località contigue dove sono state trascinate cose e automobili per verificare se non vi siano altre persone coinvolte. In mattinata cominceranno poi le operazione per recuperare dal fiume vetture, arredi e altri oggetti che sono stati trascinati via dopo la bomba d'acqua. Sul posto anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, che insieme al capo dipartimento della protezione civile , Tonnellato, sorvolerà in elicottero la zona devastata per una verifica più dettagliata della situazione.

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