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Bianca, la tartaruga marina schiacciata da un trattore: aveva appena deposto le uova

È stata chiamata Bianca la tartaruga marina trovata morta venerdì scorso, con le uova accanto a sé, su una spiaggia vicino Siracusa. Era tornata nella stessa spiaggia dove due anni prima aveva deposto le sue uova. Il WWF: “È solo una delle tante tartarughe marine rimaste vittima dell’impatto con le attività dell’uomo”.
A cura di Susanna Picone
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Bianca, la tartaruga trovata morta nella spiaggia vicino Avola (foto WWF)
Bianca, la tartaruga trovata morta nella spiaggia vicino Avola (foto WWF)

È riuscita appena a deporre le uova sotto la sabbia e poi purtroppo ha perso la vita, probabilmente travolta da un macchinario in funzione per pulire la spiaggia. È morta così quella che è stata chiamata Bianca, una tartaruga marina che venerdì scorso è stata trovata su una spiaggia ad Avola, vicino Siracusa. A trovarla ormai priva di vita e con il carapace completamente distrutto sono stati alcuni bagnanti e sul posto, oltre ai tanti curiosi, sono intervenuti un veterinario del WWF che ha recuperato le uova. Uova che erano accanto al corpo senza vita della tartaruga. Come fa sapere ora il WWF, quella tartaruga marina era tornata nella stessa spiaggia dove due anni prima aveva deposto le sue uova. È stata Oleana Olga Prato, una volontaria avvisata del ritrovamento dal bagnino dello stabilimento, a riconoscere la tartaruga che nel 2016 aveva deposto proprio lì quelle uova che non si erano mai schiuse. E la notte del suo ritorno purtroppo Bianca è rimasta vittima di un incidente, tramortita da un mezzo meccanico che pulisce le spiagge.

Da anni il WWF  si batte per bandire la pulizia meccanica dei lidi – Il WWF denuncia come Bianca sia solo una delle tante tartarughe marine rimaste vittima dell’impatto con le attività dell'uomo. Il suo destino è stato segnato dalla difficoltà nel trovare una spiaggia idonea a deporre le uova “a causa dell’erosione costiera, dovuta alla cementificazione, alla variazione delle correnti creata dalla costruzione di nuovi porti e della perdita della Posidonia oceanica distrutta dalla pesca a strascico”. Il WWF denuncia anche come il problema ambientale sia aggravato “dalla condotta scorretta di alcuni gestori di strutture balneari che tendono ad allontanare gli esemplari di Caretta caretta e a nascondere i nidi deposti per paura che il loro stabilimento diventi una ‘zone di riserva’, o  per non perdere il guadagno dell’affitto di un paio di sdraio durante la stagione”. Da anni il WWF  si batte per bandire la pulizia meccanica dei lidi, metodo che danneggia anche i nidi del fratino, il piccolo uccello che depone le uova sulle spiagge, e promuovendo la pulizia manuale dei lidi.

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