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Berlusconi svela il patto elettorale con la Lega: “Chi prende più voti indica il premier”

Silvio Berlusconi svela il patto con la Lega in vista delle elezioni: “Chi prenderà più voti indicherà il presidente del Consiglio”. Il leader di Forza Italia si dice sicuro di vincere con il centrodestra ed esclude la possibilità di larghe intese con il Pd.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il segretario della Lega Matteo Salvini c’è un patto in vista delle elezioni: il partito del centrodestra che prenderà più voti indicherà il presidente del Consiglio. A rivelarlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è lo stesso Berlusconi. “Chi avrà più voti indicherà al capo dello Stato il nome del premier per l’intera coalizione di centrodestra”, spiega il leader forzista. Che intanto esclude un accordo per il Pd post-elettorale: niente larghe intese, “con cinque mesi di campagna elettorale, cui dedicherò tutto me stesso, Forza Italia supererà ampiamente il 20%”.

L’alleanza con Matteo Salvini è solida secondo Berlusconi che di lui racconta: “È irruente all’esterno. È quello il suo stile e il suo modo di conquistare consensi, ma quando ci sediamo intorno a un tavolo è un interlocutore serio e ragionevole. Con lui siamo d’accordo sul fatto che la forza politica del centrodestra che prenderà più voti sarà quella che indicherà al capo dello Stato il nome del premier per l’intera coalizione”. Berlusconi non ha alcun dubbio su chi sarà a farlo: “Lo dovremo indicare noi, stiamo valutando diverse figure, ma naturalmente non ne nominerò nessuna”.

Il leader di Forza Italia è sicuro di “vincere le elezioni, governare e cambiare il paese” con gli alleati del centrodestra “aperto e plurale” e formato “non da professionisti della politica ma da persone che nella vita professionale, nel lavoro, nell’impresa, nella cultura, nell’impegno civile abbiano dimostrato onestà assoluta, serietà, capacità concrete di realizzare le cose”. L’ex presidente del Consiglio si sofferma poi sul programma che ha una "particolarità": “È nato dal confronto con gruppi di cittadini che non avevano votato nelle ultime elezioni e che avevano già deciso di non votare anche la prossima volta. In estrema sintesi? Meno tasse, meno Stato, meno burocrazia italiana ed europea, più aiuto a chi ha bisogno, più sicurezza per tutti e più garanzie per ciascuno”.

La legge elettorale passerà senza dubbio, secondo Berlusconi: “Mi pare che esista un consenso vasto e il deplorevole fenomeno dei franchi tiratori si è dimostrato fortunatamente limitato. Non è la migliore legge elettorale possibile, io avrei preferito un proporzionale puro sul quale in passato tutti d’altronde si erano detti d’accordo. Ma oggi questa legge è il miglior compromesso possibile. Non potevamo sottrarci alla responsabilità di mandare a votare gli italiani con una legge coerente”.

In vista del referendum in Lombardia e Veneto il leader di Forza Italia commenta:

Noi voteremo convintamente sì perché non è un referendum contro l’unità nazionale, è un referendum che la rafforza. Non è neanche un referendum di parte, raccoglie consensi trasversali. Nulla a che vedere con la Catalogna, un dramma che io spero si risolva pacificamente e nel quadro della legalità. Nel caso di Lombardia e Veneto si tratta di dare più potere e più competenze ad amministrazioni che hanno dimostrato di funzionare bene. Non è egoismo regionale: se le due locomotive d’Italia funzionano meglio, ne guadagna l’intero paese. A me piacerebbe che tutte le regioni italiane potessero godere di maggiore autonomia, di poteri più chiari e definiti.

Elezioni in Austria dimostrano che ‘serve forza popolare e liberale’

Il voto degli scorsi giorni in Austria dimostra, secondo Berlusconi, che “la sinistra non è più in grado di dare risposte ai cittadini europei. Le elezioni confermano che nell’Europa di oggi e di domani è vincente e centrale soltanto una seria forza popolare e liberale”. Secondo il leader di Fi, non c’è alcun rischio di isolamento per il vincitore, Kurz: “Non eleverà alcuna barriera e non vorrà isolare l’Austria. Con la forza del suo quasi 32% di consensi sarà perfettamente in grado di contenere e moderare le spinte più eccessive e oltranziste che potevano eventualmente venire dall’altro vincitore di questo voto: il Partito della libertà guidato da Heinz-Christian Strache, che ha ottenuto un risultato non clamoroso ma ugualmente positivo”.

I veri sconfitti – conclude Berlusconi – sono i socialdemocratici del cancelliere uscente, Christian Kern. Anche in Austria la sinistra di governo non ha convinto gli elettori e ha ottenuto il peggiore risultato elettorale della sua storia. Come in Italia e in tutta Europa la sinistra non ha saputo e non sa dare corrette risposte alle domande che agitano la contemporaneità come l’immigrazione indiscriminata, la lotta al terrorismo, il lavoro per i giovani”.

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