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Berlusconi chiede una nuova legge elettorale e loda Merkel: “Unica statista in Europa”

Silvio Berlusconi loda la cancelliera tedesca Angela Merkel, augurandole di essere rieletta, e attacca la Francia: “Non siamo più ai tempi del Re Sole”. Il leader di Forza Italia chiede inoltre di accogliere la richiesta di Mattarella e di modificare l’attuale legge elettorale.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dalla posizione apertamente contraria alle ultime mosse francesi alle dichiarazioni di stima verso Angela Merkel: è un Silvio Berlusconi a tutto campo quello intervistato da La Stampa. Non solo di esteri, con anche un parere sulla situazione in Libia e un ritorno sulle parole di Giorgio Napolitano in merito all’intervento del 2011, ma anche di politica interna ha parlato Berlusconi: “Non si può lasciar cadere nel vuoto l’appello del capo dello Stato a modificare l’attuale legge elettorale”, sostiene.

I rapporti con la Francia

I governi francesi, forse memori della lezione di Colbert, non esitano ad usare la forza politica, diplomatica e anche militare dello Stato per difendere gli interessi delle aziende francesi e ostacolare quelle straniere”, esordisce Berlusconi parlando delle ultime tensioni tra Italia e Francia. “Non dimentico che fui costretto a cedere la rete tv che avevo creato in Francia, La Cinq, che aveva troppo successo perché il governo di allora potesse accettarla. Però dall’epoca del Re Sole il modo di intendere i rapporti in Europa dovrebbe essere cambiato. Ma i presidenti francesi se ne sono accorti?”, si chiede sostenendo che non avrebbe accettato la proposta dei francesi sulla trattava Fincantieri-Stx. Secondo il leader di Forza Italia, il cantieri di Saint-Nazaire non si può bloccare: “Non mi sembra un atteggiamento né liberale né europeista”.

Le elezioni tedesche e la stima per Angela Merkel

Le prossime elezioni tedesche saranno “importantissime”, secondo Berlusconi che si aspetta e si augura un successo della cancelliera Merkel e del suo partito, “come noi parte integrante del Ppe”. Il leader di Fi vanta “rapporti con la signora Merkel sempre eccellenti”, non scalfiti neanche “dalle dicerie malevole su una battuta volgare che non ho mai pronunciato e che le solite intercettazioni hanno clamorosamente smentita”. Secondo Berlusconi, oggi la Merkel “è in Europa forse l’unico statista con una visione all’altezza dei tempi”.

La questione libica

Parlando invece della questione libica e dei rapporti internazionali tra Tripoli e gli altri paesi, Berlusconi sostiene che “il peso specifico dell’Italia è sensibilmente diminuito: basti pensare alla dilettantistica e sciagurata gestione dell’emergenza immigrazione da parte della sinistra. Il mio governo era riuscito, stipulando accordi bilaterali con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, prima fra tutti la Libia di Gheddafi, a impedire che i migranti partissero dall’Africa”. Berlusconi accoglie comunque positivamente la missione italiana in Libia, dicendo che questa “è la strada giusta da seguire”.

Il leader forzista torna anche sulla decisione di intervenire in Libia nel 2011 e sulle parole dell’allora capo di Stato Giorgio Napolitano secondo cui la decisione fu presa dal governo (guidato proprio da Berlusconi): “Per fortuna il tempo è galantuomo e posso dire anche io, come il Presidente Napolitano, ‘ho un ricordo che altri forse hanno cancellato’. Quello che è importante è che anche il presidente Napolitano ricorda e riconosce come io fossi contrario all’intervento militare in Libia e come lo abbia manifestato in quella e in altre circostanze, fino alle dimissioni del governo”.

L'appello a modificare la legge elettorale

Berlusconi torna a difendere il sistema proporzionale: “Non funziona così male, le difficoltà a formare un governo non dipendono dalla legge elettorale, il problema si è posto poche settimane fa anche nel Regno Unito dove il sistema di voto è strettamente uninominale”. Il leader di Forza Italia chiede di modificare la legge elettorale e dice di non voler neanche prendere in considerazione “l’idea che il saggio appello del capo dello Stato a modificare l’attuale legge elettorale sia lasciato cadere nel vuoto, vanificando così ancora una volta la possibilità per i cittadini di scegliere davvero il loro futuro”.

Berlusconi si sofferma, durante l’intervista, anche sulle prossime elezioni in Sicilia che si terranno a novembre, definite “importanti ma non decisive per il futuro del Paese”. Sul possibile accordo con Ap, il leader di Forza Italia sottolinea che si “baserà su considerazioni locali: già in altre regioni governiamo bene insieme senza che questo preluda ad alleanze nazionali, impossibili con chi fino ad oggi ha sostenuto la sinistra”.

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