1 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Barista suicida in Sardegna: “Michela ricattata con un video hard per un debito”

Michela Deriu, la 22enne di Porto Torres suicida a casa di un’amica a La Maddalena, avrebbe avuto un debito con qualcuno. Questa l’ipotesi che si fa sempre più largo tra le varie vagliate dagli inquirenti. Per il momento sono stati iscritti nel registro degli indagati due ragazzi di Porto Torres e una giovane di Ittiri.
A cura di Susanna Picone
1 CONDIVISIONI
Immagine

Proseguono le indagini sul suicidio di Michela Deriu, la barista di ventidue anni di Porto Torres che all'inizio di novembre si è tolta la vita a casa di un’amica a La Maddalena. Secondo gli inquirenti, la giovane avrebbe avuto un debito con qualcuno e sarebbe diventata ricattabile per via di un video hard che non voleva venisse diffuso. Era probabilmente spaventata da qualcosa avvenuto del passato e che era riaffiorato prepotentemente. Coordinati dalla Procura di Tempio, i carabinieri di Olbia e Porto Torres stanno stringendo il cerchio intorno ai colpevoli di quanto accaduto. Le ipotesi di reato sono istigazione al suicidio, diffamazione aggravata e tentata estorsione. Per ora sono stati iscritti nel registro degli indagati due giovani di Porto Torres – la città di Michela – e una loro coetanea di Ittiri. Erano amici della barista suicida o almeno lei li frequentava reputandoli tali. Quando è stato girato il video hard pare che fosse in loro compagnia.

Chi sono gli autori del ricatto – Intanto, chiede rispetto la famiglia della ragazza, a cui non resta che il ricordo di una giovane che mai aveva confessato l’angoscia che la opprimeva ma che forse ultimamente aveva dato segni di inquietudine. Una famiglia che ha visto morire Michela lontano da casa, dove la ragazza si era rifugiata dopo aver detto di aver subito una rapina nella sua città. Nei giorni scorsi l'avvocata Arianna Denule, legale della famiglia Deriu, aveva detto di aspettarsi nuovi sviluppi, sostenendo che a breve il cerchio si potrebbe allargare e che si potrebbe individuare presto il reale responsabile della morte della barista. Le sue parole troverebbero conferma nell'ipotesi che si fa largo anche tra gli investigatori, ovvero che gli autori del ricatto non sarebbero i tre indagati, ma qualcuno che aveva acquisito da loro quel video che si era trasformato in un’arma contro la giovane, minacciata per farle saldare i suoi debiti. Debiti sulla cui origine e sul cui ammontare è ancora troppo presto per fare ipotesi.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views