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Bangladesh, cooperante italiano ucciso a Dacca. “Rivendicazione dell’Isis”

Il 50enne è stato ucciso nel quartiere diplomatico di Dacca, mentre stava facendo jogging, da uomini armati a bordo di una moto. La Farnesina è in contatto con l’ambasciata italiana per le verifiche. Site sostiene che lo Stato Islamico avrebbe rivendicato.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 20.30 – La rivendicazione dell'Isis – A compiere l'omicidio del cooperante italiano a Dacca potrebbero inoltre essere stati militanti dell'Isis. La presunta rivendicazione è apparsa sui social network: lo rivela su Twitter la direttrice del Site, Rita Katz.

Un cooperante italiano di 50 anni, C.T., è stato ucciso nel quartiere diplomatico di Dacca, in Bangladesh, da uomini armati a bordo di una moto. Lo riferisce la polizia citata dal media locale Daily Star, secondo cui l'uomo, era vestito da jogging nella via delle ambasciate quando è stato colpito. Secondo un funzionario della polizia locale, Abdul Ahad, l'italiano lavorava per una organizzazione internazionale. "Dei criminali hanno sparato a un italiano di nome Travela Ceasar uccidendolo, intorno alle 19 ora locale lunedì sera", ha detto. Inizialmente era stato riferito che la vittima era un cittadino degli Stati Uniti. Il 50enne sarebbe stato poi portato agli "United Hospitals", dove i medici non hanno potuto far altro che accertarne il decesso, ha aggiunto un funzionario della Dhaka Metropolitan Police. Fonti ospedaliere hanno confermato al Daily Star che l'uomo è arrivato già cadavere in ospedale con numerose ferite da arma da fuoco sul corpo. Il quartiere dove è stato colpito è una zona residenziale dove si trovano sedi diplomatiche, ristoranti e negozi. Sono in corso le verifiche della Farnesina.

Come detto, l'italiano ucciso a Dacca lavorava come project manager per una ong, Icco Cooperation. In particolare si occupava di un progetto, "Proofs (Profitable Opportunities for Food Security), nel settore dell'agricoltura locale e dell'alimentazione. Secondo il suo profilo sul sito del progetto, C. T. aveva cominciato a lavorare nell'ambito dello sviluppo nel 1993, sempre nel settore della sicurezza alimentare e dello sviluppo rurale, in diverse ong internazionali soprattutto in Asia. "Si considera un giocatore di squadra, che cerca di fare le cose nel modo piu' efficiente possibile con un team di persone sorridenti"

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