Zohra, morta durante il parto al Salesi di Ancona: il ministro della salute invia gli ispettori

Il ministro della Salute Giulia Grillo ha disposto l'invio della task force degli ispettori per accertare quanto accaduto all'ospedale Salesi di Ancona in merito alla morte di una donna incinta di 34 anni, avvenuta nella notte tra sabato 24 e domenica 25 agosto scorso. Zohra Ben Salem – questo il nome della gestante – è deceduta durante il travaglio indotto per espulsione di feto morto.
Sulla vicenda il pubblico ministero della Procura di Ancona Irene Bilotta ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti. Nei prossimi giorni, trasmessi gli atti al magistrato competente per materia, il sostituto procuratore Valentina Bavai, potrebbero arrivare già i nomi dei primi due indagati, come atto dovuto, cioè l’ostetrica che ha assistito la donna in sala parto e il medico ginecologo della clinica di Ostetricia e Ginecologia.
Stando a quanto emerso nelle indagini Zohra Ben Salem – di origini tunisine ma da tempo residente a Loreto – soffriva di un diabete gestazionale (legato alla gravidanza): ulteriori elementi emergeranno in seguito all’autopsia disposta sulla trentaquattrenne. La Procura si è riservata di effettuare lo stesso riscontro anche sul feto morto. La donna era giunta alla 38esima settimana quando 40 settimane è considerato il termine ultimo di una gravidanza pari a 9 mesi e 10 giorni di gestazione. Come spiega Il Resto del Carlino l’azienda ospedaliera era pronta a effettuare i riscontri diagnostici, per una indagine interna volta a chiarire le cause del decesso di mamma e feto, ma le salme sono state bloccate dal magistrato. Le contrazioni sono state indotte alla 34enne dai medici del Salesi per farla partorire spontaneamente. Per il primario del reparto, Andrea Ciavattini, la causa del decesso potrebbe essere stata una embolia polmonare amniotica.
Mohamed Sefi, marito di Zohra Ben Salem, ha dichiarato al Carlino: "La scelta dei medici del Salesi è stata quella di mandare mia moglie a casa il mercoledì precedente (21 agosto, ndr.) dopo l’esito dell’ecografia che aveva mostrato come il feto soffrisse. Avrebbero dovuto tenerla in osservazione fino al parto, non rimandarla a casa. Mi chiedo, inoltre, se era necessario far uscire il feto morto di mia figlia Miriam attraverso un parto naturale o se fosse stato meglio procedere con un taglio cesareo. Noi ci siamo messi nelle loro mani, le mani degli esperti, ci siamo fidati".