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Yara Gambirasio, la difesa di Bossetti può accedere ai reperti ma ora non potrà eseguire nuove analisi

I legali di Massimo Bossetti potranno visionare i reperti ma non potranno chiedere al momento ulteriori indagini. La Procura: “Non esiste un quarto grado di giudizio”.
A cura di Giorgia Venturini
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I legali di Massimo Bossetti, in carcere con una condanna all'ergastolo in via definitiva per l'omicidio di Yara Gambirasio, hanno ottenuto il permesso di visionare reperti e Dna. Ma per ora è l'unico via libera a loro concesso: altre analisi "potranno essere richieste dopo, valuterà la Corte se non sono manifestamente inutili".

Cosa ha deciso la Cassazione

Dopo risposte negative e numerosi rinvii l'autorizzazione per gli avvocati difensori era arrivato lo scorso maggio quando la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso della difesa annullando con rinvio l’ordinanza del 21 novembre 2022 della Corte di Assise di Bergamo: il Tribunale infatti aveva sempre negato alla difesa il diritto di accedere ai reperti confiscati, compresi i campioni di Dna.

La prima richiesta di visionare i reperti da parte della difesa era stata presentata nella primavera del 2020: allora il presidente il presidente della Corte D'Assise Giovanni Petillo ripose che non era più possibile perché era stato confiscato tutto su richiesta della pm Letizia Ruggeri. Confisca che ora dopo la decisione della Cassazione, non incide sulle richieste difensive.

Cosa potranno fare i difensori di Bossetti

Il via libera all'osservazione da parte della difesa ai reperti però ha dei limiti: al momento infatti è permesso solo "l'accesso e la sola osservazione dei reperti, previa adozione di ogni cautela atta a garantire l’integrità dei medesimi, e con esclusione di ogni attività implicante interventi di altra natura, come anche di ogni attività, non importa se ripetibile o meno, che comporti il contatto fisico con gli oggetti".

Per il procuratore Antonio Chiappani e la pm Ruggeri però ribadiscono un concetto: non dovrebbero essere permesse nuove analisi perché non esiste un quarto grado di giudizio e la condanna è già in via definitiva. A chiarire nel dettaglio è la Cassazione: "Eventuali attività ulteriori (…) potranno essere, se del caso, assentite all’esito della ricognizione e sulla base del verbale che la documenterà, ove la difesa, dando impulso ad un procedimento esecutivo distinto da quello odierno, avanzi specifica e corrispondente richiesta".

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