Violento scontro tra auto e moto sulla pista di collaudo Porsche: muore centauro salentino di 36 anni
Un'auto e una moto si sono scontrate violentemente all’interno della pista di collaudo di proprietà della Porsche a Nardò, in provincia di Lecce. Nel gravissimo incidente, avvenuto nel cuore del Salento, ha perso la vita un uomo di 36 anni. Secondo quanto si apprende, la vittima sarebbe Mattia Ottaviano, pilota originario di Tuglie, dipendente di una ditta che usufruisce dei servizi dell’impianto. Pare che lavorasse da circa un anno all’interno della pista con l’azienda tedesca Kv.
L’incidente si è verificato oggi, mercoledì 21 febbraio, a metà mattinata all’interno dell’impianto Ntc, in contrada Fattizze, località Boncore. Secondo le prime notizie trapelate, i veicoli coinvolti sarebbero una Porsche Panamera e una moto Ducati Panigale, nell’impatto tra i due mezzi pare che quest'ultima abbia preso fuoco. Sia la vittima che le persone a bordo dell’auto sarebbero dei collaudatori.
Sul posto si sono immediatamente recate le pattuglie della Polizia di Stato, della Polizia locale di Nardò e Porto Cesareo, il pm di turno Alessandro Prontera e anche dello Spesal, il servizio che si occupa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro perché, evidentemente, il sinistro potrebbe essere inquadrato come incidente sul lavoro. I tentativi di soccorrere l’uomo effettuati da un equipaggio del 118 si sono purtroppo rivelati inutili, il 35enne sarebbe morto sul colpo a causa delle gravi lesioni riportate.
Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente e se esso si sia verificato durante una sessione di test dei mezzi, le forze dell'ordine hanno chiuso le piste. Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil Lecce, è intervenuta sul tragico incidente: "Mentre siamo in riunione in Prefettura per la prevenzione e rispetto della salute e della sicurezza l'ennesima morte di un lavoratore di una ditta in subappalto. Non se ne può più. Ora basta! Il Governo non faccia comunicati di cordoglio ma leggi a tutela della vita di chi lavora. Di lavoro si deve vivere e non morire".