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Vicenza, febbre alta e sonnolenza: Riccardo muore a 16 mesi per una meningite fulminante

È morto in sole 48 ore Riccardo, il bimbo di 16 mesi ricoverato all’ospedale San Bortolo di Vicenza, per una meningite fulminante da pneumococco partita, a quanto pare, da una infezione all’orecchio. Il piccolo era anche vaccinato. I genitori hanno deciso di donare i suoi organi. Nessun rischio contagio per chi è venuto in contatto con lui negli ultimi giorni.
A cura di Ida Artiaco
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Non ce l'ha fatta Riccardo, il bambino di 16 mesi ricoverato nei giorni a scorsi a Vicenza in gravissime condizioni a causa di una meningite fulminante, che lo ha ucciso in meno di 48 ore. Il bambino è morto nella serata di ieri, venerdì 15 marzo, nel reparto di terapia intensiva. Tutto era partito da una infezione all'orecchio che si è rivelata poi essere meningite, nonostante il piccolo fosse stato vaccinato, ma purtroppo il vaccino contro lo pneumococco, per quanto sia l'unica arma di difesa contro la malattia, copre solo l'88 per cento dei ceppi della patologia. A differenza della meningite provocata da virus, per questa, che è causata da un batterio normalmente presente nelle vie aeree, non risulta esserci un pericolo di contagio per chi entra in contatto con i pazienti. Per cui, secondo quanto dichiarato dall'Ulss berica, non vi è nessuna necessità di attivare la profilassi di protezione per le persone, familiari comprese, che gli sono stati vicini nei giorni scorsi. Nessun rischio, dunque, per i bimbi che frequentavano il suo stesso asilo nido, la struttura «Il melograno» della parrocchia di Santa Maria a Bolzano Vicentino.

Nel dolore sono il papà Daniele e mamma Eleonora, che hanno scelto di donare i suoi organi, per aiutare altri che sono in difficoltà. Riccardo, residente a Bolzano Vicentino, era stato ricoverato lo scorso mercoledì nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell'ospedale San Bortolo di Vicenza. Nelle ore precedenti i genitori lo avevano trovato con febbre molto alta, rigidità del collo e in stato comatoso. Quando è arrivato al pronto soccorso, le sue condizioni erano già disperate, è stato subito intubato ma la sofferenza encefalitica non è mai calata. Nonostante tutti gli sforzi possibili da parte di medici e sanitari il quadro clinico si è ulteriormente aggravato e nella serata di ieri la sua vita era appesa ad un filo, fino alla dichiarazione di morte cerebrale.

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