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Il caso Lorys Stival

Veronica Panarello, aspettando la Cassazione a 5 anni dal delitto: dove eravamo rimasti

Mancano tre giorni alla sentenza di Cassazione per Veronica Panarello, la mamma di 31 anni che per i giudici di primo grado e quelli della Corte di Assise d’Appello di Catania ha ucciso, strangolandolo, il figlioletto Lorys Stival. Tra indagini, libri, minacce di morte e querele ecco cosa fanno nel frattempo i protagonisti della vicenda.
A cura di Angela Marino
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Veronica Panarello
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Mancano tre giorni alla sentenza di Cassazione per Veronica Panarello, la mamma di 31 anni che per i giudici di primo grado e quelli della Corte di Assise d'Appello di Catania ha ucciso, strangolandolo, il figlioletto Lorys Stival, 8 anni. Tra indagini, libri, minacce di morte e querele ecco dove eravamo rimasti.

5 luglio 2018, Veronica Panarello ascolta la sentenza con cui i giudici della corte d'appello confermano la condanna a suo carico a 30 anni di carcere per omicidio e occultamento di cadavere. Alla fine della lettura del dispositivo la mamma di Santa Croce Camerina si rivolta prima contro il giornalista Simone Toscano, coautore del libro ‘Nel nome di Lorys', insieme al suo ex marito, Davide Stival, (‘ora sarai contento?') poi si scaglia contro l'ex suocero. ‘Sai cosa ti dico? Prega Dio che ti trovo morto perché ti ammazzo con le mie mani quando esco', grida al nonno dei suoi figli.

Da lì, da quel concorso in omicidio mai dimostrato e solo gridato da Veronica, è ripartito il suo avvocato, Francesco Villardita, per ricorrere contro le presunte criticità della sentenza di condanna, dal concorso di una l'altra persona nel delitto del 29 novembre 2014. Nell'ultima versione, infatti, Panarello ha sostenuto di essere stata presente all'omicidio di Lorys avvenuto per mano dell'ex suocero che avrebbe strangolato il bimbo davanti ai suoi occhi con un cavo usb. Movente, il pericolo che Lorys raccontasse a suo padre Davide di aver sorpreso sua madre in atteggiamenti intimi con il nonno.

Mentre la difesa di Veronica prepara il suo ricorso, sottolineando, ancora una volta, che Veronica soffre di un disturbo di personalità non riconosciuto dalla sentenza, i giudici l'hanno rinviata a giudizio per un altro reato. Proprio così, la 31enne di Santa Croce che anni fa segnalò falsamente l'avvistamento di Denise Pipitone, il 24 gennaio 2020 tornerà in aula per l'accusa di minacce all'ex suocero Andrea Stival in riferimento proprio all'episodio avvenuto al tribunale di Catania.

A breve invece il 25 novembre, 4 giorni dopo la sentenza di Cassazione, Veronica tornerà in aula per l'accusa di calunnia contestatale riguardo alle false accuse di concorso in omicidio rivolte ad Andrea Stival. Quanto a lui, Stival padre, 59 anni, sta vivendo l'attesa della Cassazione nella villetta che condivide con la compagna Andreina F., che proprio recentemente è finita sulle pagina di cronaca per aver allontanato il modo brusco una troupe di giornalisti che ha tentato di intervistarla uscita da casa. "Che vi possano ammazzare, giornalisti di me**a" ha urlato mentre si allontanava. Davide Stival, invece, ha ottenuto la separazione giudiziale da Veronica e si sta dedicando al fratellino minore di Lorys. Veronica, invece, attende la Cassazione  nel carcere le Vallette di Torino, dove è stata trasferita mesi fa dalla Sicilia.

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