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Il caso Lorys Stival

Veronica Panarello choc: “Lorys mi guardava con occhi sbarrati, come a implorare aiuto”

La testimonianza di Veronica Panarello è stata oggetto di un servizio nell’ultima puntata di Quarto Grado. Nella versione dei fatti che la donna sostiene, nonostante un rinvio a giudizio per calunnia nei confronti dell’ex suocero, continua ad accusarlo di aver fatto del male a Lorys. “Ho visto Andrea che stringeva un filo intorno al collo di Lorys. Sono rimasta pietrificata con gli occhi di mio figlio che mi guardavano sbarrati come a implorarmi aiuto”.
A cura di Angela Marino
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"Ho visto Andrea (Stival) che stringeva un filo intorno al collo di Lorys. Sono rimasta pietrificata con gli occhi di mio figlio che mi guardavano sbarrati come a implorarmi aiuto, ma non sono riuscita a fare nulla, sono rimasta immobile, incredula". La versione di Veronica Panarello, rinviata a giudizio per calunnia nei confronti dell'ex suocero, è stata protagonista dell'ultima puntata di Quarto Grado. Mentre si attende che venga valutato il ricorso presentato dall'avvocato, Francesco Villardita, contro la sentenza di appello, Veronica continua a sostenere fermamente la sua innocenza –  e la sua versione dei fatti, che vorrebbe coinvolto proprio l'ex suocero.  Ecco la testimonianza di Veronica al centro della puntata del 17 maggio.

“Non potete vedere mio suocero entrare dal portone perché lui era in macchina con me, sedeva nel vano passeggeri ed è sceso solo quando ho parcheggiato la macchina in garage. Per questo non l’ho lasciata fuori per non far vedere ai vicini che mi trovavo in sua compagnia. Quando siamo entrati a casa c’era la TV accesa e Lorys molto agitato perché aveva scoperto la nostra relazione e voleva dire tutto al padre. Andrea era contrariato e ha iniziato a discutere con mio figlio, poi mi ha chiesto qualcosa per farlo calmare e bloccarlo nel suo intento di chiamare il papà, e io gli ho portato le fascette con le quali ha legato i polsi al bambino. Poi io mi sono allontanata perché in quel momento mi ha chiamato Davide. Non gli ho detto che con me c’era sua padre e ho cercato di chiudere quanto prima, lasciando il telefono sul letto. Così, sono tornata in camera e in quel momento ho visto Andrea che stringeva un filo intorno al collo di Lorys. Sono rimasta pietrificata con gli occhi di mio figlio che mi guardavano sbarrati come a implorarmi aiuto, ma non sono riuscita a fare nulla, sono rimasta immobile, incredula. Solo dopo ho preso le forbici per togliergli le fascette ai polsi, pensando che se non le avesse avute avrebbe potuto difendersi. Da li sono stata come un burattino nelle mani di Andrea. È stato lui a dirmi cosa fare, sono scesa in auto mentre lui ha portato il bambino in braccio e l’ha adagiato accanto me. Io l’ho coperto con un plaid di topolino. Andrea si è seduto nuovamente dietro. Siamo andati al canalone e abbiamo adagiato Lorys sul muretto, non ho visto quando è caduto. Poi lui si è fatto lasciare e mi ha detto di andare al corso di Bimby come se nulla fosse. Ho ubbidito, non so perché”.

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