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Verona, Zeno abbandonato a 4 mesi dai genitori. L’avvocato: “Sperano un giorno di riportarlo a casa”

I genitori biologici del piccolo Zeno, abbandonato a 4 mesi a Verona, hanno patteggiato una condanna (sospesa) per 12 mesi a testa per abbandono di minore. Il patteggiamento è stato possibile per via della situazione economica precaria dei due. “Non avevano neppure i soldi per comprare da mangiare al piccolo – racconta a Fanpage.it l’Avvocata Sabrina Felicioni -. Ora lotteremo per degli incontri periodici col bimbo”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Abbandonato a 4 mesi in una strada di Verona perché i genitori non avevano i soldi per crescerlo. Questa è la storia del piccolo Zeno che fortunatamente è stato notato all'angolo della strada da un uomo che stava andando a lavorare. Dopo aver chiamato i soccorsi, il bimbo fu affidato alle cure dei medici dell'Ospedale della Donna e del Bambino. Un anno dopo, Zeno è in salute ed è stato affidato a una nuova famiglia. I suoi genitori naturali, invece, hanno concluso lunedì il processo per abbandono di minore patteggiando 12 mesi di pena (sospesa) a testa.

La coppia era infatti stata denunciata proprio dalla donna che la ospitava. Si era accorta che i due erano tornati a casa senza il bimbo e aveva collegato la scomparsa del neonato con la notizia sentita in tv. Per questo motivo aveva allertato le forze dell'ordine per chiedere di intervenire. I due genitori hanno affrontato così un lungo processo penale durante il quale hanno fatto sapere di aver compiuto quel gesto disperato soltanto perché non in grado di provvedere economicamente ai bisogni di Zeno. "C'erano giorni – spiega l'avvocata Sabrina Felicioni a Fanpage.it – che la coppia non poteva neppure comprare da mangiare per il piccolo. Una situazione che ha portato i due a pensare di compiere un gesto folle quanto disperato. Non avrebbero mai fatto una cosa del genere se avessero avuto modo di prendersi cura del bambino. Nonostante ora il piccolo sia in affido, sperano per il futuro di poterlo riportare a casa quando la loro situazione economica sarà più stabile".

Zeno è infatti stato affidato a una nuova coppia. Non è stato però reso adottabile: la situazione di affido è temporanea e prevede un cambiamento nello status giuridico del piccolo e dei genitori. La famiglia biologica del bimbo ha infatti iniziato da poco a lavorare. "Si tratta di lavori saltuari – riferisce ancora l'Avvocata Felicioni -. Entrambi hanno trovato un piccolo impiego da poco, ma non è abbastanza da permettere il sostentamento di un bimbo. I due vivono al momento insieme ad altre persone in un appartamento condiviso. Vogliono però fare quanto possibile per riavere con loro il piccolo e garantirgli una vita dignitosa". Secondo quanto racconta l'Avvocata infatti a Fanpage.it, i due genitori non hanno mai potuto incontrare il neonato durante tutto il procedimento penale. Ora, con la condanna sospesa a 12 mesi per entrambi, vogliono impegnarsi ulteriormente per chiedere degli incontri periodici con il bambino. "Ci attiveremo – spiega – perché per il momento ci ha fermato soltanto la vicenda giudiziaria che doveva concludersi. Con la chiusura del caso, si apre un nuovo capitolo per la vita di questi due genitori ed entrambi vorrebbero che comprendesse in qualche modo anche il bimbo che nonostante l'affido e quanto successo, resta comunque un figlio".

Il patteggiamento è stato possibile per via delle precarie condizioni economiche degli imputati. La madre e il padre del piccolo Zeno non avevano all'epoca una casa e un lavoro stabile. Cambiavano spesso abitazione, facendo affidamento su amici e conoscenti sul territorio Veronese. Lunedì i due hanno preferito non presenziare in aula. "Un dolore troppo grande – spiega l'avvocata – essere presenti in aula per rispondere all'accusa di abbandono aggravato di minore".

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