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Veneto in lutto: morto l’imprenditore-partigiano Aldo Tognana, “re” delle ceramiche

È morto oggi, all’età di 100 anni, il partigiano-imprenditore Aldo Tognana, combattente antifascista e poi titolare dell’omonima azienda di ceramiche. I suoi piatti furono a lungo i più venduti d’Italia.
A cura di Davide Falcioni
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È morto oggi, all'età di 100 anni, il partigiano-imprenditore Aldo Tognana, combattente antifascista e poi titolare dell'omonima azienda di ceramiche. Laureato ad appena 22 anni in Ingegneria Civile a Padova fondò nel 1946, con il fratello Alessandro, la Ceramica Tognana, l’attività nelle stoviglie da tavola, prima costola della Tognana Porcellane Spa.

Aldo Tognana fu però anche un partigiano. La medaglia della Liberazione, conferitagli 5 anni fa, gli era stata consegnata per il suo contributo fortissimo alla lotta al nazi-fascismo. Fu capo della brigata partigiana “Treviso” ed alla resa dei fascisti divenne comandante della “Piazza” in città. Nel 1946 sposò Linda Balestreri, la donna che in una Treviso devastata dal bombardamento del 7 aprile ‘44 l’ingegner Aldo si mise a cercare, in bicicletta tra le macerie.

Dopo la liberazione Aldo e Alessandro si dedicarono anima e corpo all'azienda tanto che a lungo la gran parte dei piatti che si vendevano in Italia avevano sul fondo il marchio Tognana. A guerra finita però Aldo si diede anche alla politica entrando nel consiglio comunale della sua Treviso, tra i più giovani consiglieri dell'allora Democrazia Cristiana. Negli anni '80  divenne presidente degli industriali trevigiani e nel 1994 venne candidato come sindaco dal centro-sinistra, ma al ballottaggio perse contro il "nemico-amico" Giancarlo Gentilini.

"Oggi – commenta proprio Gentilini – la città perde un interprete autentico della trevigianità, un imprenditore d'altri tempi, sempre vicino alle sue maestranze. La nostra è stata una amicizia che non ha risentito delle divisioni politiche, era una politica diversa, fatta per idee e valori e non per il potere e le differenze  finivano lì, davanti a un calice di vino bevuto all'osteria". Anche Mario Conte, attuale primo cittadino, dice: "È venuto a mancare un personaggio che ha fatto la storia di Treviso nel mondo dell’industria, dello sport e della politica. Noto imprenditore nel mondo della ceramica, ha dato lustro a tutta la Marca facendola conoscere, attraverso prodotti di eccellenza, in tutto il mondo. È stato inoltre molto attivo nel mondo del ciclismo Veneto, rilanciandolo a livello mondiale con l’organizzazione dei mondiali del 1985. Ma soprattutto, un uomo di grande spessore, coerenza e un grande esempio per il suo impegno civile".

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