Va quattro volte al pronto soccorso in una settimana, poi muore a 38 anni: disposta l’autopsia

Matteo Bertoldo, un 38enne di Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza, è morto venerdì scorso in ambulanza durante il trasporto in ospedale. Il decesso è avvenuto a causa di una probabile emorragia, ma il pm Gianni Pipeschi ha aperto un fascicolo d'inchiesta e disposto, ieri mattina, l’autopsia. Sulla tragedia, infatti, c'è il sospetto che siano stati commessi errori da parte dei medici. Bertoldo è morto dopo essersi recato per 4 volte, nel giro di pochi giorni, al pronto soccorso, dove era stato medicato a una ciste e sempre dimesso. Una circostanza che ha indotto la famiglia, pur comprensibilmente sconvolta dal dolore, a presentare un esposto alla magistratura. "Vogliamo capire cosa è successo. Matteo stava bene", hanno dichiarato.
È il 19 gennaio quando Bertoldo si reca al pronto soccorso dell’ospedale Alto Vicentino a causa di una ciste in zona inguinale che si è infettata e gli causa dolore. Quel giorno la sala d’attesa però è molto affollata. "C’erano 65 persone, avrei dovuto aspettare tantissimo, mi hanno detto di tornare domani", dice ai suoi una volta rientrato a casa. Così il giorno seguente Bertoldo torna in ospedale, dove viene medicato gli vengono consigliati degli antidolorifici al bisogno.
Tempo tre giorni e il 38enne ha un’emorragia. Il 23 gennaio infatti il giovane perde così tanto sangue dall’inguine che, spaventato, chiama il 118. L’ambulanza lo porta in ospedale, dove la ferita viene tamponata e l’emorragia fermata. Nel giro di alcune ore Matteo viene dimesso e torna a casa, con la raccomandazione di presentarsi qualche giorno dopo per la medicazione. Puntuale, il tecnico si reca in ospedale per la quarta volta in una settimana. Gli cambiano la medicazione e poi rientra a Piovene. Ma quella sera stessa, intorno alle 22, il 38enne è vittima di una nuova, copiosa, emorragia: allarmato, richiama subito il 118 e l’ambulanza arriva da Santorso in meno di 5 minuti. La corsa in ospedale si rivela però inutile: il 38enne muore prima ancora di giungere al pronto soccorso.
Spetterà ora al medico legale accertare le cause esatte del decesso. Non solo: dovrà anche cercare di comprendere se Matteo poteva essere salvato, con cure diverse, o se comunque vi siano state negligenze o responsabilità da parte di chi ha curato il tecnico di Piovene. La Procura di Vicenza ha aperto un'inchiesta senza iscrivere alcun nome sul registro degli indagati, e d’altronde la famiglia non cerca colpe, "ma solamente di capire cosa è successo a Matteo", che lascia anche una figlia di 11 anni.