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Ustica: dopo 31 anni si cerca ancora la verità

Il Presidente della Repubblica e i familiari delle vittime chiedono ogni sforzo possibile, sul piano nazionale e internazionale, per conoscere finalmente la verità sulla strage senza le ambiguità e i dubbi che ancora oggi ricoprono la vicenda.
A cura di Antonio Palma
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Museo ustica

Sera di venerdì 27 giugno 1980, cielo sopra il Mar Tirreno, un aereo DC-9 della compagnia Itavia è in volo tra Bologna e Palermo e si prepara alla procedura di atterraggio, tutto sembra normale quando all’improvviso l’aereo esplode in migliaia di pezzi e scopare in mare con tutto il suo carico di 81 vite umane, è la strage di Ustica.

Oggi, trentuno anni dopo, e svariate inchieste, la vicenda è tutt’altro che chiara: processi, indagini giudiziarie, commissioni parlamentari, inchieste giornalistiche non sono riuscite a chiarire quale fu la vera dinamica dell’incidente. E’ certo che un ruolo fondamentale lo hanno avuto tutti quelli che nel tempo si sono schierati contro l’accertamento della verità: tanti sono stati i depistaggi, le omissioni e i tentativi di inquinamento delle prove messe in atto da forze politiche, economiche, militari e dei servizi segreti. Per loro si è coniato il termine muro di gomma, senza dimenticare le tante morti sospette di numerosi personaggi coinvolti nelle indagini.

Nel trentunesimo anniversario di “uno degli episodi più terribili e ancora oscuri della storia recente del nostro Paese" come lo ha definito il Presidente del Senato, Renato Schifani, le versioni continuano ad essere discordanti e il ricordo delle vittime diventa un modo per portare alla luce nuovi elementi e far risaltare le tante incongruenze nelle parziali ricostruzioni dell’accaduto. E’ singolare pensare come oggi tutti gli attori che sicuramente ebbero un ruolo nella vicenda si continuino ad affrontare sui campi di battaglia: gli aerei in volo quella sera portavano le stesse bandierine di quelli che oggi bombardano la Libia dell’ancora presente Gheddafi.

In volo quella sera vi erano troppi aerei militari attorno al DC-9, come ben si evince dai registri dei radar che sono scampati al vortice che ha spazzato via tutto, per poter ancora asserire che sull’aereo vi era una bomba, come ancora oggi fa il Ministro Giovanardi, che stasera ribadirà la sua tesi in un incontro organizzato dal Pdl dal titolo ‘Ustica: alla ricerca della verità’. Il Ministro già alcune settimane fa aveva avuto uno scontro con l’associazione dei parenti delle vittime a causa di un volantino che veniva consegnato ai visitatori del museo della memoria, dove sono conservati i resti di quella che fu la fusoliera del DC-9. “Scrive cose false e diffamatorie nei confronti dei generali dell’Aeronautica e delle decine di consulenti tecnici” aveva detto Giovanardi, chiedendo il ritiro del volantino e iniziando una diatriba con associazione, enti locali e musei, conclusa con una revisione del volantino dove non si parla più di depistaggi dei vertici dell’Aeronautica, ma solo di alcuni settori dello Stato.

“ Una tragedia che resta viva nella coscienza dell'intero Paese e che esige una valida e adeguata risposta di verità e giustizia ”
Giorgio Napolitano
Ma “In Italia esiste la verità?”, ci chiediamo come fece Marco Risi nel suo film, quando non si prendono in considerazioni indagine giudiziarie, elementi già provati, le resistenze estere a collaborare, la mancanza di trasparenza delle forze armate e non si vuole ascoltare le associazioni delle vittime. Cosa altro potrebbero volere i parenti delle vittime, se non la verità?

Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti vittime della strage di Ustica, parteciperà oggi alla commemorazione in un incontro al Comune di Bologna. Alla stessa Bonfietti è arrivato il messaggio di vicinanza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha ribadito "ai familiari delle vittime di quella terribile notte, la mia affettuosa e solidale vicinanza", non mancando di ricordare ai parenti delle vittime, ma anche a tutto il mondo politico che nonostante “l'amara constatazione che le investigazioni svolte e i processi celebrati non hanno consentito l’esauriente ricostruzione della dinamica dell'evento e l’individuazione dei responsabili, non debbono far venir meno l'impegno convinto di tutte le istituzioni nel sostenere le indagini tuttora in corso”.

Napolitano ha voluto, inoltre, fare un plauso all’iniziativa della stessa associazione che prevede di celebrare l'anniversario attraverso un percorso artistico nello spazio antistante il Museo della Memoria, che oggi rimarrà aperto in via straordinaria con ingresso gratuito. “L’iniziativa contribuirà ad accrescere la partecipazione collettiva al ricordo di una tragedia che resta viva nella coscienza dell'intero Paese e che esige una valida e adeguata risposta di verità e giustizia" sono state le parole del Presidente.

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