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Udine, corpi estranei nei piatti, porzioni scarse e fredde: 4 arresti con indagini su mense scolastiche

Arrestate 4 persone per frode nelle pubbliche forniture dopo che a Udine i Nas hanno riscontrato irregolarità nella gestione del servizio mense nelle scuole. Secondo quanto denunciato dai genitori dei bambini, la società che aveva in gestione l’appalto forniva pasti insufficienti, freddi e spesso con corpi estranei nelle porzioni.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Gravi disservizi per le mense scolastiche, pasti freddi, tempi di consegna non adeguati rispetto a quanto contrattualmente previsto. Sono questi gli elementi che emergono da alcune indagini che vedono protagonisti i pasti destinate alle mense per agli allievi in provincia di Udine, Treviso, Venezia, Verona, Roma, Napoli e Bari. L'inchiesta, iniziata nell'ottobre del 2020 dopo le segnalazioni di diversi genitori, ha portato all'arresto di 4 persone.

I quattro sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con obbligo di dimora nel comune di residenza. Emessi nel frattempo anche 22 decreti di perquisizione nei riguardi dei fermati e di terze persone che a vario titolo collaboravano con la società di catering Ep operante a livello nazionale che aveva ricevuto l'appalto delle mense nelle sette provincie italiane. Perquisizioni anche negli uffici del Comune di Udine. Nel mese di giugno scorso, il sindaco aveva annunciato di voler valutare una revoca del contratto all'Ep. I genitori degli studenti, infatti, si erano lamentati dei pasti scarsi e sempre freddi, oltre che della scarsa attenzione al rischio di allergia per i piccoli.

Il reato contestato agli indagati, in concorso tra loro, sarebbe la frode nelle pubbliche forniture. Tra questi figurano non solo persone che lavorano per l'azienda, ma anche un amministratore pubblico, un funzionario e un libero professionista che, sempre secondo le indagini, collaboravano con il comune di Udine. I genitori degli studenti avevano segnalato addirittura la presenza di corpi estranei nelle porzioni servite. Così i Nas avevano disposto diverse ispezioni nei centri cottura di Ruda, Tarcento e Motta di Livenza. In questo modo gli agenti hanno suffragato una generale violazione delle clausole di appalto relative agli aspetti essenziali dei servizi.

Nel frattempo il Comune di Udine si ritiene parte lesa nella vicenda. "Siamo fiduciosi, vogliamo che la magistratura faccia luce su questo caso" ha dichiarato l'assessore con delega all'Istruzione del comune, Elisa Asia Battaglia. "L'assessorato non entra mai nel merito degli appalti, l'esito viene comunicato all'assessore dopo la conclusione della gara seguita dall'ufficio competente. Mi sono sempre interessata alle problematiche emerse per le mense scolastiche. Già nei primi dieci giorni dopo l'affidamento del servizio avevamo riscontrato delle criticità e di conseguenza erano state applicate anche delle sanzioni". Alla luce di quanto successo, è stato sospeso per la ditta anche il servizio mense dei centri estivi di alcune scuole primarie della città.

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