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News sull'omicidio di Alice Scagni a Genova

Uccise sorella, Alberto Scagni trasferito per la terza volta dopo i pestaggi: spostato nel carcere di Torino

Il 42enne a novembre era stato picchiato, sequestrato e ridotto in coma da due compagni di cella a Sanremo. Aveva già subito un’altra aggressione in precedenza a Genova. Su entrambe le vicende stanno indagando le autorità competenti.
A cura di Biagio Chiariello
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Alberto e Alice al matrimonio di Alice
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Alberto Scagni è stato trasferito al carcere di Torino. Il 42enne, che il primo maggio del 2022 uccise a coltellate la sorella Alice sotto la casa di lei, a Genova, era stato dimesso dall'Ospedale San Martino dopo il pestaggio subito lo scorso novembre da due detenuti nel carcere di Valle Armea, Sanremo, dove stava scontando la pena a 24 anni e sei mesi.

L'uomo era già stato picchiato una prima volta nel penitenziario di Genova a ottobre e per questo era stato trasferito a Sanremo. Qui era stato nuovamente pestato, praticamente un mese dopo: sequestrato in cella e massacrato, era arrivato in codice rosso in ospedale. Rimasto in coma per per settimane, si era ripreso solo a fine dicembre.

Sulla prima aggressione, la procura locale ha aperto un fascicolo per omissione di atti d'ufficio. I suoi avvocati, i legali Alberto Caselli Lapeschi e Mirko Bettoli, avevano chiesto alla direzione del carcere di poter accedere ai documenti interni su quanto accaduto e anche il nome del compagno di cella che aveva malmenato il loro assistito, ma senza mai ottenere risposta. L'inchiesta è a carico di ignoti ed è in mano al pubblico ministero Patrizia Petruzziello e all'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati.

Nelle settimane successive, il Garante per i diritti dei detenuti Doriano Saracino aveva scritto alla Procura dando sicuramente un impulso all'indagine: "Mi sono limitato a segnalare che un detenuto voleva parlare con i magistrati a proposito di quella aggressione". L'obiettivo dell'indagine è fare luce anche su eventuali omissioni da parte della polizia penitenziaria.

Scagni è stato dunque spostato per la terza volta.

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