Uccise il padre per difendere la madre: Alex Pompa rinviato a giudizio, processo al via a giugno

È stato rinviato a giudizio Alex Pompa, il ragazzo di 19 anni che il 30 aprile dello scorso anno uccise a Collegno (Torino) suo padre per difendere la mamma, vittima dell'ennesima aggressione. Il processo al giovane inizierà il prossimo 30 giugno. La difesa non ha potuto chiedere il rito abbreviato per via di una nuova norma. “La legge non prevede la possibilità di accedere a riti alternativi nei procedimenti con reati che vengono puniti con l’ergastolo — ha spiegato il suo legale Claudio Serata —. Abbiamo provato a sollevare una questione costituzionale, ma il giudice non ha accolto la nostra istanza. Quindi affronteremo il processo davanti alla Corte d’Assise”.
Alex Pompa è agli arresti domiciliari a casa della mamma
Il ragazzo aspetterà l’inizio del processo a casa dalla mamma, dove vive ai domiciliari. Dopo l’omicidio del padre il Tribunale del Riesame aveva accolto la richiesta dell’avvocato di consentire al ragazzo di lasciare il carcere e trasferirsi a casa di un compagno di scuola, che aveva dato la propria disponibilità ad accoglierlo. Lo scorso giugno, dall'abitazione dell’amico, il giovane sostenne l'esame di maturità e in quella occasione l'allora ministro all'istruzione, Lucia Azzolina, gli telefonò per sostenerlo. Poi Alex è tornato alla madre nella casa di Collegno in cui si è consumato il delitto e nel frattempo si è iscritto all’università.
L'omicidio di Collegno
L’omicidio risale al 30 aprile del 2020: il padre di Alex, secondo quanto è emerso dalle indagini, aveva spesso comportamenti violenti nei confronti della moglie. Alex dinanzi all’ennesima aggressione lo trafisse con numerose coltellate. "Sei l'unico che ascolta. Devi intervenire in modo drastico. Qui rischiamo tutti la vita", il messaggio che Alex e il fratello avevano scritto allo zio la sera dell'omicidio del padre. Il diciannovenne non ha mai negato il delitto.