Tumore infiltrante arriva fino al cuore, medici la salvano con complessa operazione e la dimettono in 7 giorni

Una paziente arrivata in ospedale con sintomi gravi come dolori toracici localizzati a causa di una massa tumorale infiltrante che aveva raggiunto anche il cuore, è stata salvata all'ospedale di Mestre grazie a un intervento chirurgico di altissima complessità che, fermando il cuore, è riuscito ad asportare completamente il tumore riportando la donna a una situazione di vita pressoché normale appena una settimana dopo l'intervento.
L'operazione è stata possibile grazie a un intervento congiunto di due equipe di chirurgia toracica e di cardiochirurgia dell'ospedale dell'Angelo di Mestre che insieme hanno collaborato riuscendo ad asportare la massa di 6 centimetri e fermarne la diffusione.
Un intervento non facile visto che il torace della paziente, una donna senza precedenti patologie, era stato invaso da una massa tumorale, interessando i grossi vasi contenuti, come la vena cava superiore e il pericardio, oltre ad insinuarsi dentro l'atrio destro del cuore.
"L'angiografia toracica e gli accertamenti eseguiti con la PET/TC confermavano la presenza della massa tumorale, unica ma, purtroppo, con carattere infiltrativi loco-regionali: si evidenziava una trombosi completa della vena cava superiore; e ciò che rendeva la situazione ancor più grave e difficile da affrontare era la prosecuzione del trombo dentro l’atrio destro del cuore" spiegano dall'ospedale veneziano, rivelando che anche "un primo intervento mininvasivo videotoracoscopico ha fornito indicazioni preoccupanti: la massa che invadeva il mediastino era un tumore, considerato raro, della ghiandola timica, situata nel torace".
"Era necessario intervenire per via chirurgica, per procedere all'asportazione del tumore, che era infiltrante, e alla rimozione del voluminoso trombo neoplastico. Il quale, però, oltre ad aver aggredito la vena cava superiore, che entra nel cuore, arrivava anche dentro l'atrio destro del cuore" aggiunge il Primario di Chirurgia toracica, Cristiano Breda. A questo punto il cuore della paziente è stato fermato per la durata dell'intervento durato 4 ore.
"È stato necessario attivare sulla paziente la circolazione extracorporea, cioè quella particolare tecnica per cui una macchina si sostituisce al cuore e ai polmoni e ne svolge temporaneamente le funzioni, mantenendo in vita la paziente. E così, in regime di cardioplegia, cioè di arresto completo della funzione del cuore, è stata mantenuta la funzione vitale di ossigenazione del sangue, mentre veniva eseguito il complicato intervento chirurgico. Con l'operazione, durata più di quattro ore, siamo stati in grado asportare il tumore che infiltrava il pericardio, il sottile organo membranoso che ricopre il cuore, liberando dal trombo neoplastico anche la vena cava superiore, a andando a rimuovere ogni residuo tumorale anche dal cuore stesso, il cui atrio atrio destro era già attaccato" ha elencato il Primario di Cardiochirurgia Domenico Mangino.
"Accolta in terapia intensiva cardiochirurgica, la paziente è stata risvegliata senza complicazioni il giorno successivo, e dimessa regolarmente dopo meno di una settimana. Sette giorni dopo un intervento di altissima complessità, era a casa e conduceva già una vita regolare. A completamento del trattamento chirurgico sta ultimando la sua cura con alcuni cicli di chemioterapia in regime di day hospital" ha concluso Breda.