Truffa dei lingotti d’oro, no al patteggiamento per i 5 imputati: non si offrono di risarcire le 2mila vittime

Si è tenuta oggi 13 ottobre l'udienza davanti al giudice per le indagini preliminari per i cinque imputati accusati di associazione a delinquere e reato finanziario. Su di loro giravano gli affari della Global group consulting Spa, ovvero la società di consulenza con sede a Milano e con al centro la truffa sui lingotti d'oro. Gli imputati – Giorgio Maria Marone, Moreno Alestra, Valerio Tirelli, Nicola Meneghetti e Giovanna Piera Deledda – tramite i loro legali avevano chiesto il patteggiamento, oggi il gip però non ha accolto le richieste dei cinque ritenendole non congrue alla pena da loro indicato. Soprattutto nessuno si è offerto di procedere con un risarcimento nei confronti delle vittime, che sono più di 2mila. Così i difensori hanno provveduto a chiedere il rito abbreviato. Tutto verrà deciso nella prossima udienza del 27 ottobre.
Il processo si sta tenendo nell'aula bunker del carcere di Opera perché gli avvocati delle vittime sono molti e quasi tutti hanno chiesto che i loro assistiti vengano riconosciuti come parti civile. Oggi però diversi avvocati non si sono presentati e in alcuni casi ci sarebbe un vizio di forma negli atti. Si sta lavorando per fare il conto di quante sono le costituzioni effettive. Anche questo passaggio è stato rinviato alla prossima udienza. Intanto si sta cercando ancora i due indagati latitanti Samuel Gatto e la moglie Stefania Gallenti, ovvero quelli che gli inquirenti hanno definito i registi della maxi-truffa. Da quanto emerso dalle indagini i due si troverebbero all'estero, insomma non sul territorio nazionale. Ma come funzionava questa truffa?
Stando a quanto emerso dalle indagini gli indagati convincevano le loro vittime a investire i loro risparmi acquistando lingotti d'oro. In cambio veniva loro promesso un tasso di remunerazione fisso del 4 per cento mensile (48 per cento annuo), derivante da presunti investimenti nel settore farmaceutico, in realtà mai effettuati. Nella maggior parte dei casi le vittime finivano in questa truffa perché venivano convinte da un fratello o un amico intimo, che erano a loro volta vittime. A capire per primi quanto stava accadendo sono stati alcuni risparmiatori che hanno chiesto di riavere il denaro investito oltre a quello guadagnato dal tasso del 4 percento mensile. Nessuno ha mai più visto un euro. Ecco quindi che sono scattate le prime denunce per truffa.
Tra gli avvocati che rappresentano alcune vittime ci sono anche i legali Claudio Parisi e Cristiano Cominotto. Fin da subito a Fanpage.it hanno definito questa truffa "un meccanismo diabolico". Nel dettaglio Cominotto ha precisato: "La vicenda della Global Group Consulting rappresenta, per dimensione e diffusione, una delle più gravi truffe finanziarie emerse negli ultimi anni. Le persone coinvolte non erano investitori professionisti, ma cittadini che hanno creduto in un progetto presentato come serio, garantito e redditizio. L’apparenza di regolarità – società costituite, contratti formalmente corretti, rendimenti iniziali puntualmente versati – ha reso l’inganno particolarmente credibile e difficile da individuare in tempi rapidi". Ora la speranza è che durante il processo venga garantito alle vittime un risarcimento, che permetta loro di riavere indietro i loro soldi.