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Truffa a Foggia, fingevano di raccogliere fondi per i bimbi malati di cancro ma intascavano i soldi

Due napoletani, un uomo e una donna di 37 e 39 anni, sono stati denunciati dai carabinieri di Foggia per truffa. Dicevano di voler racimolare soldi da destinare alla ricerca sui tumori, in particolare per quelli che colpiscono l’infanzia, e millantavano di essere volontari di un’associazione che in realtà non risulta nemmeno nell’elenco di quelle registrate.
A cura di Annalisa Cangemi
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Una truffa è stata portata avanti da finti volontari si aggiravano ai danni dei cittadini della provincia di Foggia. Due malviventi, un uomo e una donna, cercavano di racimolare denaro fingendo di destinarlo poi per la ricerca sul cancro, per aiutare i bimbi malati. Fermavano la gente per strada e si fingevano dei benefattori: per convincere i malcapitati e rendere credibile la montatura, indossavano anche una pettorina con la scritta ‘Volontario A.r.i.c.o.m.s.'.

Come ha raccontato ‘la Gazzetta del Mezzogiorno', i due dicevano di voler raccogliere fondi per la ricerca contro il tumore, e il raggiro è riuscito per un po': una coppia di napoletani, lui 37enne, lei 39enne, sono adesso accusati di truffa, e sono stati denunciati dai carabinieri di Foggia.

I due, oltre alla pettorina con l'acronimo dell'associazione che fingevano di rappresentare, mostravano anche un tesserino di riconoscimento. Colti sul fatto, mentre distribuivano alcuni volantini, sono stati fermati dai carabinieri ai quali hanno detto di essere volontari della ‘Associazione Regionale Infanzia Cronica Oncologica Minorile e Sociale', con sede a Napoli, e che si trovavano nella provincia di Foggia per una campagna di informazione e sensibilizzazione sulle patologie croniche infantili e per il reperimento di fondi attraverso le donazioni.

Ma i carabinieri si sono insospettiti, e da una rapida consultazione della banca dati, hanno scoperto che entrambi avevano precedenti per truffe ed erano stati notificati loro più fogli di via da diversi comuni di tutta Italia. Inoltre i militari hanno accertato che l'associazione napoletana da loro citata non risulta registrata tra quelle riconosciute. Alla coppia è stata sequestrata quindi la somma di 200 euro, che, ipotizzano i carabinieri, erano stati racimolati con la loro messa in scena fraudolenta.

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