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Trovato morto a dieci giorni dalla scomparsa, Mattia Fogarin aveva un profondo taglio alla gola

Secondo la Procura di Padova, il ventunenne Mattia Fogarin avrebbe tentato di uccidersi piantandosi un coltello alla gola ma poi avrebbe deciso di farla finita gettandosi nel fiume dove infine è stato ritrovato senza vita. Ad avvalorare questa ipotesi il taglio alla gola e il fatto che prima di allontanarsi di casa aveva preso un coltello da cucina.
A cura di Antonio Palma
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Un profondo taglio alla gola compatibile con una coltellata, probabilmente auto inflitta: è la ferita più evidente che gli inquirenti hanno ritrovato sul corpo di Mattia Fogarin, il ragazzo padovano di 21 anni trovato senza vita giovedì scorso a dieci giorni di distanza dalla sua scomparsa da Padova, dove viveva con i genitori. Il cadavere del giovane era emerso dalle acque del canale Bacchiglione, nella città veneta, nella mattinata del 1 aprile quando alcuni passanti avevano notato il corpo galleggiare e avevano allertato i soccorsi. Dopo il recupero della salma e la certezza che si trattava proprio del ragazzo scomparso nel nulla, la magistratura ha subito ordinato gli accertamenti post mortem sul  cadavere.

Coltellata prima di gettarsi nel fiume

Le analisi del medico legale quindi hanno confermato la presenza di una ferita alla gola compatibile con una coltellata ma per gli inquirenti al momento non ci sarebbero sospetti concreti sul fatto qualcun altro lo abbia aggredito. Mattia Fogarin probabilmente si è suicidato. Ad essergli fatale però non è stata la coltellata alla gola o almeno non solo quella. Secondo la Procura, infatti, il ventunenne avrebbe tentato di uccidersi piantandosi un coltello alla gola ma poi avrebbe deciso di farla finita gettandosi nel fiume dove infine è stato ritrovato senza vita.

Ai genitori aveva detto: “Ho fatto una cosa irrimediabile”

Ad avvalorare questa ipotesi il fatto che Mattia prima di allontanarsi di casa, domenica 21 marzo, avrebbe preso un coltello da cucina, come hanno riferito gli stessi familiari ai carabinieri che indagavano sulla sua scomparsa. Il 21enne inoltre stava attraversando un momento difficile e la stessa notte della scomparsa era stato lui a svegliare i genitori annunciando di voler scappare perché responsabile di qualcosa di grave, impossibile da riparare. Avrebbe anche detto di volerla fare finita prima di uscire di corsa in piena notte, con il padre che ha tentato invano di seguirlo. Alle 4 del mattino il cellulare del 21enne ha iniziato a risultare spento, le ultime celle lo hanno agganciato non lontano dal luogo in cui è avvenuto il ritrovamento del cadavere.

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