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Trovata morta in casa sua a Perugia, vicino arrestato un anno dopo per omicidio e violenza sessuale

Svolta nel caso della morte di Marielle Soethe, la cittadina tedesca trovata senza vita un anno fa nella sua casa di Citerna, in provincia di Perugia. I carabinieri hanno arrestato un vicino di casa per violenza sessuale e omicidio.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Svolta nel caso della morte di Marielle Soethe, la cittadina tedesca trovata senza vita un anno fa nella sua casa di Citerna, in provincia di Perugia. Nelle scorse ore i carabinieri del capoluogo umbro hanno arrestato un uomo pesantemente indiziato del delitto che deve rispondere dell’accusa di omicidio e violenza sessuale. Si tratta del vicino di casa della donna, individuato dopo una lunga indagine condotta anche attraverso l’esame scientifico sulle tracce biologiche repertate sul corpo della donna.

Si tratta di un cinquantenne con cittadinanza straniera ma residente in Italia da molto tempo e al momento dei fatti residente nella stessa frazione di Pistrino in cui abitava la vittima. Secondo l’accusa, sarebbe lui l’uomo che nel novembre dello scorso anno si sarebbe introdotto in casa della settantenne, abusando sessualmente di lei prima di ucciderla. Nei suoi confronti, il Gip del tribunale di Perugia ha emesso una ordinanza custodia cautelare in carcere su richiesta della locale Procura, al termine di complesse indagini condotte dai carabinieri di Perugia e di Città di Castello.

Marielle Soethe venne rinvenuta senza vita e con evidenti ferite sul corpo il primo dicembre dello scorso anno. I successivi accertamenti medico legali avevano stabilito però che il decesso risaliva ad alcuni giorni prima. I numerosi sopralluoghi tecnici eseguiti dal Ris e l’autopsia hanno stabilito che l'omicidio si è consumato nella giornata del 25 novembre 2022.

Ad allertare i carabinieri era stata una sua amica, preoccupata dal fatto che non riusciva a contattarla. I militari l’avevano trovata riversa a terra nella camera da letto, con evidenti tracce di una brutale aggressione subita, anche di tipo sessuale, ed erano scattate subito le indagini. Una inchiesta che però si è rivelata molto difficile a causa della grande riservatezza che contraddistingueva la vita privata della vittima.

“La particolare efferatezza del reato e talune modalità riscontrate, quali ad esempio la mancanza di effrazione e l’anomala chiusura delle persiane della casa hanno portato gli investigatori a ritenere, in primo luogo, che vi fosse un rapporto di conoscenza fra la vittima e l’omicida e che quest’ultimo potesse essere anch’egli della zona” spiega l’autorità giudiziaria perugina.

I successivi accertamenti hanno stretto il cerchio attorno al cinquantenne. L’uomo infatti aveva una frequentazione saltuaria con la donna ma “Nei mesi precedenti il tragico evento, i contatti si erano via via intensificati a causa della collaborazione dello stesso e della coniuge, risultata del tutto estranea ai fatti, nell’attività di compravendita di capi di abbigliamento che la vittima conduceva online”.

“Le tracce biologiche repertate sul corpo della donna, in particolare nelle zone interessate da lesioni da difesa, hanno fatto emergere una corrispondenza con l’arrestato, corroborando la tesi investigativa secondo la quale l’uomo, conosciuto dalla vittima, sarebbe entrato nell’appartamento con il suo consenso e, all’esito di violenta aggressione anche di natura sessuale, ne avrebbe cagionato la morte” sottolineano dalla procura. Nel maggio scorso era stata eseguita a suo carico anche una perquisizione “nel corso della quale sono stati acquisiti ulteriori elementi di natura tecnica, utili a confermare il fatto che l’uomo si trovasse nei pressi del luogo del delitto nella fascia oraria in cui era avvenuto l’evento”.

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