Treviso, al volante ubriaco “ma guidava piano e non ha provocato incidenti”: assolto

Assolto in via definitiva dopo essere stato beccato al volante ubriaco, con un tasso alcolemico di più del doppio del massimo consentito. È quanto accaduto a un trentatreenne residente a Spresiano, nella provincia di Treviso. A raccontare la sua storia è il quotidiano La Tribuna di Treviso. Come ha fatto questo automobilista a non pagare per il suo errore? “Particolare tenuità” del reato secondo i giudici: il trentatreenne veneto infatti, a quanto emerso, guidava ubriaco, ma piano, non ha provocato incidenti ed è stato collaborativo con gli agenti della polizia stradale che lo hanno fermato per un controllo. Controllo registrato il primo maggio 2016 a Villorba (Treviso). Secondo quanto ricostruisce il quotidiano, il giudice di primo grado aveva comminato all’automobilista venti giorni di arresto, mille euro di multa e otto mesi senza patente per guida in stato di ebbrezza. Il giovane ha quindi presentato ricorso, che è stato accolto dalla Corte d’appello di Venezia che ha ribaltato tutto.
La sentenza ribaltata e l'assoluzione definitiva della Cassazione – Una serie di comportamenti virtuosi dell’automobilista beccato dopo aver bevuto un po’ di più – non ha provocato incidenti e si è comportato bene – hanno fatto propendere i giudici d’appello per la cosiddetta “particolare tenuità” del reato. Questo anche se il giovane, stando a quanto emerso, pare avesse già un precedente risalente a una decina d’anni prima. Come riporta ancora il quotidiano trevigiano, “al reato di guida in stato di ebbrezza (articolo 186 del codice della strada) si è applicato per la prima volta un concetto generale, quello della non punibilità per ‘particolare tenuità’ prevista dall’articolo 131 bis del codice penale”. La Procura, che si era opposta al ribaltamento della sentenza, aveva portato la questione in Cassazione ma nei giorni scorsi la quarta sezione della Corte suprema ha respinto il ricorso e confermato l’assoluzione, ora definitiva.