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Trentino, si lancia nel vuoto e finisce contro i cavi dell’alta tensione: muore base jumper

Un base jumper russo ha perso la vita dopo essersi lanciato col paracadute da Cima Capi, il trampolino di roccia che sovrasta, ad ovest, Riva e il lago di Garda. A dare l’allarme sono stati i suoi compagni, che hanno assistito all’incidente. Inutili i soccorsi. L’uomo si è schiantato contro i cavi dell’alta tensione e poi contro un pilone.
A cura di Davide Falcioni
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Ancora una tragedia in montagna, stavolta però non a causa del distaccamento di una valanga. Nella tarda mattinata di oggi un base jumper russo ha perso la vita dopo essersi lanciato col paracadute da Cima Capi, il trampolino di roccia che sovrasta, ad ovest, Riva e il lago di Garda. A dare l'allarme sono stati i suoi compagni, che hanno assistito all'incidente. Stando a quanto emerso l'uomo, dopo esserci lanciato, sarebbe finito contro i cavi dell'alta tensione e poi contro un pilone.  Inutile l'intervento dei soccorritori del ‘118', che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dello sportivo. L'esatta dinamica della tragedia è ancora da ricostruire. Il base jumper faceva parte di una comitiva di appassionati di questo sport estremo che hanno lanciato l'allarme.

La prima vittima di un lancio da Cima Capi risale all'agosto di tre anni fa, quando a perdere la vita fu un base jumper australiano di 27 anni. Cima Capi, negli ultimi anni, è diventato uno dei luoghi più frequentati dagli appassionati della disciplina provenienti fa tutto il mondo al pari del famoso Becco dell'Aquila, sempre in Trentino, sopra Dro, teatro di numerosi incidenti mortali, 29 dal 2000.

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